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Le dichiarazioni

VIDEO - De Rossi: "Napoli sarà un ambiente ostile, ma siamo pronti a giocare"

Alla vigilia del match contro i partenopei, queste le parole del tecnico rilasciate ai canali ufficiali del club: "Stiamo rendendo un sogno qualcosa di possibile"

Daniele De Rossi in Udinese-Roma

Daniele De Rossi in Udinese-Roma (GETTY IMAGES)

La Redazione
27 Aprile 2024 - 17:20

In vista del match contro il Napoli di domani, Daniele De Rossi non terrà come di consueto la conferenza stampa. Il tecnico ha invece rilasciato un'intervista ai canali ufficiali del club giallorosso. Queste le sue dichiarazioni: 

"La difficoltà maggiore in questo momento è il dover affrontare tante partite tutte ravvicinate, avere pochi giorni per prepararle e soprattutto contro avversari forti come il Napoli in questi casi, come lo è stato il Bologna la settimana scorsa, come l'Udinese in quello spezzone di gara. Tutte le squadre che affronteremo sono di livello altissimo, quindi a volte servirebbero forze fresche ma nella maggior parte dei casi anche gli altri hanno tanti impegni. Non ci piangiamo addosso, sarà una partita molto difficile, incontriamo forse l'unica squadra che come livello di giocatori sta veramente vicino all'Inter. L'anno scorso era una squadra ingiocabile, quest'anno ha qualche difficoltà ma andiamo ad affrontare una squadra molto tosta".

Sono campioni d'Italia, sicuramente ci sono stati tanti problemi al loro interno. A livello ambientale che clima vi aspettate?
"C'è sempre questa forte rivalità. Il giorno del mio addio avevo fatto una battuta dicendo "Mi mancheranno i tifosi della Roma e i miei avversari che mi facevano sentire importante". Il Napoli era uno stadio che per l'odio sportivo che mi riservava mi faceva sentire qualcuno che era considerato, di sicuro non passavo indifferente. Domani magari ci sarà un po' di nervosismo nei confronti della loro squadra, ma poi penso che al fischio d'inizio si getteranno tutti a fare il tifo per la loro squadra. Sarà un ambiente ostile come sempre, ma siamo pronti a giocare anche in campi avversi. L'abbiamo fatto anche in diverse circostanze, in Europa". 

Quella di Udine è stata una grande gioia, una partita così particolare. Aiuta lo stato d'animo tutto questo?
"Assolutamente sì. Non deve aiutare troppo perché non abbiamo fatto niente, abbiamo ripreso tre punti che avremmo dovuto prendere col Bologna. Abbiamo rimesso un po' le cose a posto ma non cambia nulla, non dobbiamo sentirci rilassati. Il nostro traguardo anche guardando i calendari è ancora molto  difficile da raggiungere. Sappiamo che dobbiamo partire già da domani per fare un altro passo in quella direzione". 

Smalling non c'è, Paredes e Llorente sono squalificati, qual è l'indicazione maggiore che arriva, anche per quanto riguarda Ndicka?
"Evan sta bene, si è allenato e anche a parole mi ha fatto capire che si sentiva benissimo. Lo vediamo anche in allenamento, non ha paura dei contrasti, è tornato al 100%. Lui e Mancini avranno un bel duello davanti perché Osimhen è tra gli attaccanti più forti in circolazione, siamo molto fiduciosi  saremo pronti a fare a meno anche di un giocatore forte come Paredes".

Esperimento Azmoun-Abraham, com'è stato?
"Interessante, se pensiamo che abbiamo anche un altro attaccante con questa struttura come Romelu. Avevo già provato questa cosa a Frosinone e non era andato benissimo secondo me, anche a causa mia per il fatto che non avevamo provato benissimo questa coppia. Io penso sia un esperimento ripetibile nei momenti in cui vuoi fare gol e portare giocatori di presenza in area, ma anche dal primo minuto si può partire in questa maniera, a patto che ci sia un'organizzazione diversa, che sorregga questi due attaccanti e non è una cosa che puoi provare in una partita di 19 minuti". 

Una responsabilità e un peso sapere che da qui alla fine del campionato ci sono poche alternative ai tre punti. 
"Sono partito tre mesi fa e se mi avessere detto che sarei stato quinto a 4 punti dall'Atalanta e a 6 dalla Lazio a poche giornate dalla fine, ci avrei messo la firma sapendo da dove partivamo. Abbiamo riacceso questa corsa, l'abbiamo resa non solo un sogno ma qualcosa di possibile. Sappiamo che è difficile, c'è il peso delle squadre che abbiamo dietro che sappiamo essere molto forti, c'è il peso del calendario che non è facile, ma c'è anche grande consapevolezza che abbiamo fatto ottime partite contro squadre molto forti, e pessime partite contro squadre meno forti di noi".

È arrivato il secondo scudetto alla Roma Femminile. Qual è il tuo pensiero?
"Orgoglioso, forse con un pizzico di invidia. A parte gli scherzi ho parlato ieri sera con Alessandro Spugna, siamo molto orgogliosi del mister, dello staff, delle ragazze. Sono proprio felice per loro. Il primo giorno erano un po' intimorite da noi, abbiamo cercato di metterle a loro agio, ma ora sono loro che devono mettere noi a nostro agio perché sono loro le vere campionesse, che portano la gloria qui a Roma. Non vediamo l'ora di eguagliarle e di fare anche noi qualcosa di importante. Il calcio femminile in Italia sta crescendo molto, sono ragazze che ci tengono tanto, ogni tanto incontro Linari e ci parlo di calcio, sono malate di calcio tanto quanto noi ed è giusto che abbiano il loro spazio e il loro riconoscimento, e in questi casi quando si vince anche il loro onore".

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