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Milano invasa: gli ultrà cantano per De Falchi

Sostegno ininterrotto, da tutto il settore per tutti i 90 minuti. Suggestivo il ricordo per Antonio: "Figlio della lupa"

Il settore ospiti giallorosso di San Siro

Il settore ospiti giallorosso di San Siro (GETTY IMAGES)

12 Aprile 2024 - 08:40

La spinta finale del settore ospiti, con la lupa sopra al petto, si è sentita fino a Roma. La squadra giallorossa esce da San Siro con una vittoria meritata in campo e sugli spalti. Dove c’era mezza Roma, tra terzo anello verde e romanisti “in borghese” nelle tribune. Una gioia immensa e per certi versi insperata. Ma la fede ha prevalso. Con l’inno cantato a cappella prima del fischio di inizio che ha spaccato le casse dei televisori di chi non è riuscito a prendere il biglietto per essere ieri sera nel capoluogo lombardo. Il settore ha ricordato Antonio De Falchi, indimenticato fiore giallorosso, con vari cori, la solita effigie in bandiera e uno striscione: “Figlio della lupa, orgoglio dei suoi ultras”.

Hanno cantato dall’inizio alla fine, accompagnando una prestazione maiuscola dei calciatori. Infiammandosi per la qualità espressa e urlando ancor più forte nelle rare occasioni in cui i padroni di casa prendevano coraggio. Cori dalle strade di Milano al cielo sopra il terzo anello verde dello stadio Giuseppe Meazza. Ancora una volta un esodo di massa, i romanisti hanno risposto al richiamo della notte europea. Una notte, però, dal sapore diverso vista la circostanza del derby italiano d’Europa League. Perché Milano e San Siro nella serata di ieri non sembravano campionato, sembravano Europa. Il richiamo era troppo forte, già da quando sono stati messi in vendita i biglietti per il settore ospiti del Meazza. Tante macchine, ma tanti treni, nonostante i disagi per lo sciopero generale proclamato per la giornata di ieri che ha ridotto le corse e garantito solo alcune fasce orarie. Già dalla mattina all’alba nelle due stazioni romane si incontravano tifosi giallorossi in partenza per San Siro. Poi, l’approdo di massa nel primo pomeriggio, con le strade del centro che si popolavano di romanisti.

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