AS Roma

L'Olimpico tra lettere, comunicati e un unico grande amore

L’Olimpico, sold out, domani accoglierà la Roma per l’esordio stagionale. I gruppi del Distinto Sud protesteranno. Contucci: «Uno stadio compatto porta punti»

Lo Stadio Olimpico colorato di giallorosso

Lo Stadio Olimpico colorato di giallorosso (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
19 Agosto 2023 - 08:57

E lo stadio era sempre pieno. Domani si torna in campo, la Roma di Mourinho - anche con lo Special One distante dal terreno verde - è pronta a fare il suo esordio nella stagione 2023/24, con la sfida alla Salernitana per la prima giornata di Serie A. Un evento atteso, con le speranze per il cammino da intraprendere, la curiosità nel vedere i nuovi volti e l’emozione che accompagna ogni primo giorno di scuola. Il tutto nella splendida cornice di uno Stadio Olimpico che sarà riempito in ogni ordine di fila e posto, con il trentatreesimo tutto esaurito in trentaquattro match casalinghi consecutivi - soltanto nel turno di Coppa Italia contro il Genoa del gennaio scorso rimasero invenduti alcuni tagliandi. Insomma tutti elementi che fanno presagire ad una bella serata, estiva, di calcio e di Roma, con anche il settore ospiti pieno - più di 3.000 tifosi della Salernitana raggiungeranno la Capitale - ad arricchire il tutto.

Nelle ultime ore però si è acceso un dibattito che riguarda il settore Distinti Sud, lo spicchio - parte della Curva stessa fino a qualche anno fa, prima dell’innalzamento delle barriere - che divide la Sud dalla Tribuna Tevere. «Amare è stato il nostro unico peccato e la nostra passione è stata ricompensata con un divieto assoluto per tutti i gruppi del settore di far entrare bandiere o tifare in piedi», si legge in un comunicato a firma “I gruppi del Distinto Sud”. «Per protesta - prosegue -, contro la Salernitana entreremo al decimo di gioco e non attaccheremo nessuno striscione». Questa la pietra dello scandalo lanciata l’altro ieri sera, anche se la questione parte da più lontano. Da un paio di stagioni, infatti, alcuni ragazzi abbonati in quello spicchio di stadio, si sono riuniti formando alcuni gruppi e invitando tutto il settore a seguire i canti della curva, con striscioni e bandiere al seguito.

Tutti elementi che hanno contribuito allo spettacolo, colorando l’Olimpico, ma al tempo stesso creando dissenso ad altri abbonati in Distinti Sud, che si sono lamentati con la società per la mancata visibilità delle gare. Lamentele, centinaia, che sono giunte a chi nella Roma ha il ruolo di mediare con il tifo, ovvero la figura dello SLO. Cercando un punto d’incontro tra le parti, al delegato del club è stata avanzata una richiesta formale sull’annosa questione delle bandiere. Stando alle regole in vigore - non stabilite dalla Roma ma dalle autorità competenti -, in effetti, non sarebbe possibile far entrare bandiere più grandi di un metro per un metro, parametro che, se seguito,  limiterebbe il colpo d’occhio, garantendo al tempo stesso però a chi paga di poter godersi lo spettacolo in campo.
Esistono vari modi di vivere lo stadio, tutti rispettabili e non esistono tifosi più tifosi di altri. La speranza però, per il bene di chi va all’Olimpico e della Roma stessa, è che si possa trovare rapidamente il giusto punto d’incontro.

Questo l’augurio anche dell’avvocato Lorenzo Contucci, intervenuto ieri pomeriggio a Radio Romanista: «I ragazzi del Distinto Sud hanno ridato vita ad un settore che da più di dieci anni era un po’ spento, questo può aver causato disagio a chi già c’era. La stessa società ha sempre desiderato uno stadio più colorato, ma ricevendo queste lamentele non può che intervenire. Occorre incentivare il dialogo tra le parti, attraverso lo SLO, per arrivare ad un compromesso. Uno pubblico compatto porta più punti alla Roma».
Tra lettere e comunicati, ad emergere è sempre l’amore per la Roma, l’unico bene da  perseguire, come faranno domani le oltre sessantamila anime dell’Olimpico. Siamo pronti a ricominciare

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