AS Roma

Smalling: "Felice di essere rimasto, la Roma è stata una scelta perfetta"

Il difensore giallorosso: "Si percepisce la passione dei tifosi, siamo fortunati ad averli con noi. Mourinho è un leader e un punto di riferimento"

Chris Smalling con la maglia della Roma

Chris Smalling con la maglia della Roma (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
16 Giugno 2023 - 14:54

Il difensore della Roma Chris Smalling ha rilasciato un'intervista ai microfoni del club, dopo l'annuncio del rinnovo che lo legherà al club giallorosso fino al 2025. Queste le sue parole:

Quanto sei felice per questo rinnovo?
"Sono molto felice di restare alla Roma. È stata una decisione facile da prendere perché gli ultimi anni sono stati tra i migliori della mia carriera, soprattutto se penso ai tifosi. Indipendentemente da chi affrontiamo il loro sostegno è incredibile. Penso a quando porto fuori il cane o vado a fare la spesa... È stata una scelta facile. Sono contento di proseguire qui la mia carriera". 

Qualcuno che vorresti ringraziare?
"I tifosi per il loro sostegno, indipendentemente dal risultato. Abbiamo avuto degli alti e bassi in questa stagione, ma i tifosi ci hanno sempre seguito, anche in trasferta. Ci hanno sempre sostenuto. Non è una cosa così comune nel calcio e fortunatamente posso far parte i tutto questo". 

La tua è stata una scelta di vita.
"Diciamo che quando sono venuto in prestito è stata una decisione dell'ultimo minuto, ma è stata una delle scelte migliori che abbia mai fatto, in termini calcistici. Qui non mi manca nulla, quindi è stato semplice decidere di restare. Per me, per le mie ambizioni sportive, per la mia famiglia. È stata una scelta perfetta". 

Perché tutti dicono che la Roma è una famiglia? 
"Come squadra, siamo diventati sempre più uniti col passare del tempo. Anche per il fatto che negli ultimi anni, nonostante siano arrivati giocatori nuovi il cuore della squadra è sempre rimasto lo stesso. Continuando a lavorare insieme diventiamo sempre più affiatati. Impariamo a conoscersi sempre di più, in campo e fuori. Questo ci aiuta, soprattutto se la stagione è caratterizzata da molti alti e bassi. In quei momenti bisogna restare uniti e in questo gruppo lottiamo gli uni per gli altri e lottiamo per la Roma". 

La Roma ti ha donato una seconda giovinezza?
"Penso di sì. Mi sento molto in forma, riesco a recuperare bene dopo le partite. In questa stagione ne ho giocate molte, ne ho saltate poche. Spero di continuare a migliorare e di continuare a dare il mio contributo in campo, perché è il mio lavoro ed è quello che voglio fare. Voglio aiutare questo club". 

In queste due stagioni hai avuto pochi infortuni. Cosa è cambiato? 
"Nella seconda stagione mi sono infortunato al ginocchio, ma avevo anche altri fastidi. È stata una stagione frustrante per me, ma in seguito gli infortuni non mi hanno tormentato e spero di continuare così. Penso di essere stato particolarmente sfortunato in quella stagione. Spero di poter essere sempre disponibile in futuro". 

Siete usciti con più consapevolezza dalle delusioni.
"Abbiamo giocato due finali nelle ultime due stagioni. Lo scorso anno è stato un trionfo, quest'anno abbiamo vissuto un dispiacere, ma giocare due finali in due anni è un grande risultato. Sono certo che aver visto il Siviglia festeggiare ci resterà impresso e ci darà una spinta in più nella prossima stagione per essere noi sul podio ad alzare la coppa e a festeggiare. Impareremo da questa esperienza. Abbiamo vinto insieme, abbiamo perso insieme. Ci sarà utile la prossima stagione per lottare su tutti i fronti". 

Che peso ha avuto Mourinho in questa stagione e da quando è arrivato a Roma?
"José ha una grandissima presenza, una grandissima reputazione e un enorme bagaglio di vittorie. Ho lavorato con lui a Manchester e quindi lo conosco, ma ovviamente lo conoscevo già prima e abbiamo vinto insieme. Quando è arrivato ho capito sin da subito che avrebbe aiutato il club ad alzare il livello della squadra. Ha portato i suoi frutti lo scorso anno quando abbiamo vinto la coppa e lo ha fatto quest'anno. Se c'è una persona come lui, un vero leader e punto di riferimento dentro e fuori dal campo: non può che essere una cosa positiva".

Quanto conta avere sulle spalle una società così seria? 
"È molto importante avere una proprietà che crede nel club, che tiene fede alla proprie promesse. I miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti. Al centro sportivo, fuori dal campo, in termini di organizzazione, i proprietari tengono molto al club. I club possono avere diversi tipi di rapporti con la proprietà. Non posso che avere buone parole per i proprietari. Li vediamo alle partite, durante gli allenamenti. Siamo fortunati ad avere una proprietà così coinvolta. I rapporti con i tifosi sono ottimi, perché vedono che i proprietari tengono a questo club". 

Budapest sarà un nuovo punto di partenza?
"È chiaro che dopo la sconfitta l'umore non sia dei migliori, ma credo che ci possa dare la motivazione per fare ancora meglio la prossima stagione. È il nostro obiettivo, abbiamo alzato l'asticella. Lo scorso anno abbiamo vinto un trofeo, quest'anno abbiamo giocato una finale, dovremo fare ancora meglio. La prossima stagione ci sarà moltissima concorrenza, ma dovremo cercare di restare a questi livelli, anzi a migliorare ancora". 

Come descriveresti la Roma a chi dovesse arrivare per la prima volta a Trigoria? 
"Appena entri al centro sportivo resti colpito da quello che vedi. Quando incontri le persone e percepisci la loro passione è una cosa che ti arriva subito. Questo ha colpito me quando sono arrivato e lo vedo quando cammino per strada, a Roma si vive di calcio. È qualcosa che da giocatore mi motiva ancora di più, perché gioco per me, la squadra, per il club. È una grande responsabilità, ma è una responsabilità che ti esalta. I tifosi cantano dal primo all'ultimo minuto, indipendentemente da quanto dura la partita. Siamo fortunati ad avere i nostri tifosi. Quando arrivi qui e vedi questa passione, anche dello staff, non solo dei tifosi, ti rendi conto che è speciale. Gioco da molto tempo e posso dire che questo non si vive in ogni club".

Sei migliorato anche col romano: potresti insegnare il "daje Roma" a qualcuno?
“Lo ricordo molto bene, mi è venuto naturale. Vivo nel cuore di Roma e per me è una bellissima esperienza, così come per la mia famiglia. Capiamo cosa significhi Roma e la Roma. Sto vivendo un bellissimo periodo della mia vita qui a Roma. Sono molto orgoglioso di poter restare qui e di continuare a vivere questa esperienza”

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