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Torino-Roma, Mourinho: "Vogliamo pensare come una grande squadra"

Il tecnico giallorosso dopo la vittoria: "Solbakken potrebbe aver finito la stagione. Volevo dei giocatori veloci nell'uno contro uno, Dybala ha dato superiorità"

José Mourinho durante Torino-Roma

José Mourinho durante Torino-Roma (GETTY IMAGES)

La Redazione
08 Aprile 2023 - 21:07

Al termine della gara vinta dalla Roma contro il Torino, José Mourinho è intervenuto ai microfoni di Dazn per parlare della prestazione offerta dai suoi giocatori. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico romanista.

La Roma l'ha vinta così, segnando un solo gol.
"Le partite si vincono quando segni un gol in più dell'avversario. L'obiettivo è sempre quello, chi segna un gol in più vince la partita. Questo è l'obiettivo dello sport, vincere il massimo che puoi con le tue qualità e con i tuoi problemi, cercando di nasconderli e cercando di sfruttare le qualità di cui si è in possesso".

Mancano 9 giornate e in questo momento la Roma è terza da sola. Non ci si può nascondere per quanto riguarda la lotta per arrivare in Champions League.
"Siamo sicuri che la Juventus non abbia 59 punti? Ricordiamoci che siamo in Italia".

Parlando di Champions, qual è l'avversario che la preoccupa di più?
"Noi stessi. Noi vogliamo pensare come una grande squadra. La squadra grande non spreca nessuna competzione, non perde una partita per avere più possibilità di vincere la prossima. Abbiamo dei limiti nella nostra rosa, siamo ai quarti di un'Europa League che sembra più una Champions. Abbiamo di nuovo tre gare in una settimana ed è dura, ma io non sono in grado di dire: 'Con l'Udinese è più importante del Feyenoord'. Pensiamo gara dopo gara e vediamo i nostri limiti. Qualche settimana fa abbiamo perso Karsdorp per tutta la stagione, oggi forse anche Solbakken. La cosa che voglio fare è pensare da grande squadra, da quando sono arrivato. In Coppa Italia abbiamo perso perché capita, magari succederà anche in Europa League".

Ha schierato Dybala punta centrale e oggi è stato interessante vedere chi ha scelto dietro l'argentino. Aveva intenzione di far riposare Abraham e Belotti? Come ha visto l'attacco?
"Ogni tanto merito anche un commento positivo. C'era un po' di contraddizione nella scelta, sentivo che c'era bisogno di due giocatori veloci nell'uno contro uno. Giocavamo contro Juric, che ha difensori centrali che mettono in tasca gli attaccanti avversari. Abbiamo cercato di creare superiorità con Paulo, poi purtroppo mancava un po' di personalità: Pellegrini, Matic e Ibanez erano in panchina, Solbakken e Llorente erano alla seconda partita da titolari da quando sono qui con noi, ma abbiamo pensato a questa strategia contro il Torino. L'arbitro, giovane, ha lasciato giocare e mi è piaciuto questo suo criterio".

Cosa ha detto a Belotti sull'esclusione? Guarderà Lazio-Juventus?
"Non la guardo perché abbiamo l'aereo. Ho spiegato a Belotti il motivo per il quale non ha giocato e la sua risposta è stata: 'La Roma ha vinto'. Questa è l'unica cosa che mi interessa".

Mourinho in conferenza stampa

Il tecnico giallorosso ha poi proseguito le dichiarazioni nella conferenza stampa post match, analizzando la scelta di impiegare Paulo Dybala come prima punta: "Il Torino è fortissimo a marcare a uomo, è allenato per farlo a tutto campo. Se hanno riferimenti per loro è più facile difendere mentre con un calciatore mobile come Dybala ho pensato che potessero avere maggiori difficoltà, e così è stato. Sono felice che quello che abbiamo preparato con i ragazzi in settimana abbia dato i suoi frutti. Il gol è arrivato su rigore, ma Paulo ha creato situazioni pericolose che abbiamo cercato di sfruttare".

Mou si è poi soffermato sull'importanza dei tre punti ottenuti: "Sia nello sport di squadra che nello sport individuale l'obiettivo è vincere. Il risultato è quello che conta di più, a volte vinci avendo fortuna, senza meritare. Altre volte ottieni il successo grazie a una prova di grande organizzazione e concentrazione. Questa è una grande vittoria, perché vincere qui è sempre difficile".

Infine ha chiuso la conferenza stampa rispondendo ad una domanda sul rinnovo di Smalling: "Io sono io, lui è lui. Le nostre situazioni sono slegate tra loro. Io ho un anno di contratto in più, questo è certo".

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