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Linea verde

Dalla Primavera ai big: è la Roma di José e i suoi ragazzi

Un po’ per necessità e un po’ per scelta sempre più “bambini” tra i grandi. Zalewski è ormai titolare, il minutaggio di Bove cresce. E giovedì è toccato a Volpato

Volpato contro l'Helsinki

Volpato contro l'Helsinki (MANCINI)

Matteo Vitale
29 Ottobre 2022 - 09:23

I giovanotti de ‘sta Roma bella. La storia giallorossa è scandita dalle ere dei capitani romani e romanisti, l’ultimo dei quali è stato (ed è) Lorenzo Pellegrini e la sensazione è che questi giorni si stia seminando per il futuro. La lista dei ragazzi che nell’ultimo anno e mezzo sono passati dalla Primavera a vestire la maglia dei grandi ormai è lunga e porta il nome di José Mourinho. Il tecnico nella Capitale ha ripreso le idee alla base del suo primo Porto, quello costruito sul senso di appartenenza, come raccontato in un vecchio documentario, “A Coach's Rules for Life”: «Noi volevamo ragazzi cresciuti in casa, che avessero un forte sentimento per il club, che la gente potesse dire ‘lui è uno di noi’».

Ed è sostanzialmente quello che sta accadendo dall’arrivo dello Special One a Trigoria, che ieri ha chiamato i Primavera “bambini”, come fece ai tempi dell’Inter con Santon: Bove e Zalewski sono entrati nelle rotazioni dei big, come lo stesso Felix poi ceduto sul mercato per un’offerta importante, Keramitsis, Missori, Volpato e Faticanti hanno avuto modo di scendere in campo anche solo per un minuto, ma sono tanti gli altri ragazzi che si allenano con i grandi e aspettano la prima volta con i colori giallorossi. Tripi, Cassano, Cherubini, Tahirovic e Oliveras, ma ci sono anche Pisilli e altri giovani pronti a prendere posto in panchina a pochi metri da una leggenda come Mourinho.

Al termine della gara contro l’Helsinki l’allenatore della Roma ha confidato di essere contento di poter lavorare con dei ragazzi più giovani, oltretutto costantemente premiati dalle sue scelte. Basti pensare come giovedì, in una gara da dentro o fuori, sia arrivata la prima volta di Cristian Volpato da titolare con la maglia giallorossa, mentre sulla fascia destra giocava Zalewski, classe 2002, diventato ormai titolare dopo l’exploit della scorsa stagione, che porterà il polacco al Mondiale. Nell’ultima parte di gara, nella fase decisiva, sono entrati Bove e Faticanti. Il numero 52 rientra ormai tra i giocatori dei quali il tecnico si fida, tanto da farlo entrare nuovamente al posto di Capitan Pellegrini, uno che lo Special One non toglierebbe mai dal campo. Per il giovane mediano della Primavera di Guidi, invece, è stata la prima volta con la Roma dei grandi: ieri ha festeggiato su Instagram con una vecchia foto di lui e suoi fratello, entrambi con la maglia giallorossa, «il mio sogno da bambino». Lo aveva sottolineato lo stesso José a fine gara: «Faticanti ha fatto il debutto con la sua amata Roma». Una frase in cui tanti romanisti si saranno rivisti.

In rampa di lancio

Sicuramente il più atteso tra i giovani era Cristian Volpato, talento sul quale hanno scommesso sia la società giallorossa sia Francesco Totti. Per il numero 62 è arrivata la prima da titolare: Mou ha scelto lui e non un big come Belotti o un giocatore esperto come Shomurodov. Una vera e propria investitura, con un messaggio molto chiaro per il giovane fantasista: ti osservo e punto su di te. Difficilmente avrebbe potuto dirlo più chiaramente rispetto a una chance simile in un match così delicato. La risposta è stata positiva: 78’ e un passaggio chiave. Non male come inizio. Ora l’obiettivo è quello di trovare sempre più spazio, gara dopo gara. La stima dell’allenatore c’è, il talento anche. E questo vale sia per Volpato, sia per gli altri giovani della Primavera. Mourinho deve portare risultati, ma sa benissimo che il domani si costruisce nel presente, un mattone dopo l’altro.

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