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La conferenza stampa

VIDEO - De Rossi: "Ho scelto un ambiente che vive il calcio come lo vivo io"

De Rossi si è presentato ai media argentini: "Tevez e Zarate sono stati i primi ad accogliermi. Burdisso è stata la garanzia che si trattava di un progetto serio"

La Redazione
29 Luglio 2019 - 19:32

Daniele De Rossi si presenta ai media argentini: il centrocampista del Boca Juniors ha tenuto una conferenza stampa. Ha commentato l'accoglienza del pubblico e quella de nuovi compagni Tevez e Zarate ma ha anche raccontato il corteggiamento di Burdisso e lo spirito con cui sta affrontando questa nuova avventura. Ecco le sue dichiarazioni:

La conferenza

"Burdisso mi ha raccontato tante cose del Boca, altre le avevo scoperte io da giovane studiando questo club. Penso che chi non sta dentro lo stadio, non sta dentro questo ambiente, non può capire cosa significa farne parte. Ma oltre allo spettacolo, al lato passionale e folkloristico ho trovato un club serio. Sapevo che era serio ma è più organizzato di quanto potessi pensar e questo ha aumentato la mia gioia per essere qui".

"L'accoglienza in aeroporto è stato qualcosa di incredibile, anche perché erano le 6 di mattina. Li posso ringraziare solo facendo il mio lavoro in maniera seria e questo è uno stimolo in più. Il mio lavoro è fare il calciatore, in questi giorni abbiamo fatto altro ci siamo presentati e ci siamo conosciuti. Ma io devo essere un calciatore serio e sento molto responsabilizzato per dimostrare a tutti che abbiamo fatto la scelta giusta".

"Io e Burdisso ci sentiamo spesso e non so quando mi ha fatto la prima proposta. Ma dopo che la notizia del mio addio è diventata ufficiale abbiamo iniziato a sentirci. Mi ha fatto la proposta e io ho detto subito di "Sì" ma dovevo aspettare un po' perché ci dovevo pensare bene. Per un uomo che vive 36 anni nello stesso posto poteva spaventarmi o poteva spaventare la mia famiglia Il sì è arrivato perché ha prevalso la mia voglia di giocare a calcio. Conosco lui e ora ho conosciuto il presidente ma lui è la più grande garanzia per me è stato Burdisso, è un uomo onesto e se mi dice che le cose saranno fatte per vincere ci credo. Sapevo che non mi avrebbe mai portato in posto dove sarei stato male. Per me lui è stato la garanzia più grande".

"Sulle notizie degli ultimi due mesi lo dovresti chiedere ai tuoi colleghi argentini o italiani. Scoprirete che sono uno che parla poco. Uscivano notizie non vere, alcune erano vicine alla verità. Non ho un profilo social attivo e non avevo il bisogno di smentire. La smentita è arrivata con il mio "sì". In certi casi è meglio non parlare e accettare i momenti di piccola confusione. Ai miei colleghi europei potrò parlare alla fine di questa esperienza ma tutto quello che ho visto è una continua conferma che è un posto ottimo per lavorare. Io ho bisogno di gente seria con strutture adeguate come in Europa perché io voglio giocare a calcio e qui mi è permesso in un ambiente che mi da stimoli per come vivo io il calcio. Il calcio mi prende 24 ore al giorno, mi logora, mi mangia, e non voglio andare in un posto che mi spegne".

"Mi sono allenato sempre negli ultimi due mesi, e mi sono allenato anche forte. Ma un conto è correre da solo e un altro è toccare la palla, fare i contrasti e correre con i compagno. Penso di aver bisogno di qualche giorno, ma questo lo decide il mister. C'è un allenatore che deve pensare prima alla squadra e non a me. Quando vedrà che sono in forma mi butterà dentro. Io devo stare qui un anno e capisco la fretta, anche io ieri sarei entrato vestito in borghese ma una partita in più o una in meno non cambia. Abbiamo tempo".

"Il mio obiettivo è lo stesso del Boca, ora è la mia squadra e lo sarà per quest'anno e chissà per quanto. L'obiettivo del Boca è vincere tutto quindi sto qui per aiutare e dare il mio contributo. Ovviamente spero che mercoledì le cose vadano bene, sono convinto che la squadra è concentrata. Spero di poter debuttare in questa competizione e anzi un po' mi dispiace di questa giornata perché potrebbe distogliere un po' l'attenzione dalla cosa che è più importante cioè la partita dei miei compagni e della mia squadra".

"Io non andrò a chiamare i miei compagni per farli venire, non è il mio lavoro. Ma ogni giocatore dovrebbe vivere quello che sto vivendo io: se ti piace giocare a calcio, se ti piacciono gli stati belli, tutti dovrebbero fare un'esperienza così. Per quando riguarda Zarate e Tevez c'è stata grande rivalità, sopratutto con Zarate perché il derby a Roma è molto sentito come qui col RIver. In quegli anni anche la Lazio era forte e abbiamo fatto belle partite contro ma c'è sempre stato rispetto. Tevez ha sempre giocato in squadre un gradino superiore alla mia, parliamo di un campione che sarà ricordato per decenni nel calcio europeo e sudamericano. Abbiamo parlato di questo e ci tengo a dire che tutti i compagni mi hanno accolto in maniera incredibile. Questo mi è emoziona. È bello vedere i tifosi in aeroporto ma per un calciatore è forse più importante che i compagni ti facciano sentire parte del gruppo. Io cercato di sforzarmi per essere subito uno di loro, uno del Boca".

"Maradona è stato importante nella scelta di seguire il Boca da quando ero piccolo. Quando ho iniziato a seguire il calcio è stato subito dopo il  grande Napoli di Maradona e non puoi non innamorarti di Maradona anche se io tifavo un'altra squadra. Da lì è ho iniziato a seguire il Boca poi l'obiettivo si è spostato su tutta la follia che c'è qui, questo amore così forte e da lì è nato tutto poi la scelta ha toccato altri profili umani e personali come stimoli".

"Ho scelto il Boca perché il tifo assomiglia a quello di Roma. Forse sono fatto così, me lo sono chiesto tante volte. Ho passato 20 anni un ambiente di matti perché vivono il calcio 24 ore al giorno ed ero ad un bivio: potevo scegliere un posto in cui avrei potuto rilassarmi ma sempre con professionalità, oppure potevo scegliere un posto un cui la gente è ancora più matta per il calcio. E ho scelto questo. Comunque vada questa stagione sono sicuro che questa stagione mi arricchirà come persona. Mi arricchirà tanto e farà migliorare la mia famiglia quando arriverà".

"Io devo ancora scoprire dove posso migliorare. Il calcio argentino può darmi tanto dal punto di vista della passione e dell'energia e quello che posso dargli io ancora non lo so: il mio obiettivo è quello di dare quello che avrei dato alla Roma. Non vengo qui per fare le rovesciate o i gol di Maradona e Messi. Non aggiungo troppo al calcio argentino. Vengo qui per fare il calciatore e spero di poter aiutare i compagni".

"Voglio chiarire che la mia famiglia non è mai stata spaventata dal venire in Argentina. Siamo felicissimi di venire a stare qui e voglio ringraziare tutti".

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