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La presa di posizione

Conferenza Uefa sulla Superlega, Ceferin: "Il calcio non è in vendita"

Alcuni dei massimi esponenti del calcio europeo sono intervenuti insieme contro la nuova competizione. Al-Khelaifi: "Siamo orgogliosi della Champions League"

Il numero 2 Uefa Ceferin

Il numero 2 Uefa Ceferin

La Redazione
21 Dicembre 2023 - 14:49

Alle 14.00 odierne si è tenuta, in live streaming su Teams, la conferenza stampa annunciata in mattinata dalla Uefa, evento attraverso cui alcuni dei massimi vertici del calcio europeo hanno preso posizione sulla Superlega e sulla sentenza con la quale la Corte di Giustizia Europea ne ha di fatto tutelato la legittimità.

Il primo a prendere parola è stato il presidente della Uefa Aleksander Ceferin, che ha dichiarato: "Mi sento triste nel dovere parlare della decisione di oggi della Corte Europea. Io e noi vediamo questa decisione come una possibilità di migliorare. Un aspetto chiave è che il calcio rimane unito, lo vedete che siamo tutti qui a parlare in conferenza stampa. Abbiamo con noi governi e istituzioni nazionali. E’ giusto dire che i precedenti degli ultimi anni e le decisioni prese non rispecchiano la decisione della corte, c’è una differenza tra il giudizio e il comunicato stampa. Il giudizio è a favore delle competizioni aperte, del merito sportivo e della solidarietà. In questa conferenza stampa vedete con me tutti i rappresentanti delle organizzazioni riconosciute del calcio europeo. Noi siamo le associazioni riconosciute per organizzare e decidere delle competizioni europee. La decisione della Corte è basata su quella che era stata la decisione della Corte di Madrid, il cosidetto progetto Superlega creato nel 2021. La Superlega non ha avuto semaforo verde per avviare il progetto come era stato proposto nel 2021. La decisione di oggi si rispecchia del fatto che UEFA e FIFA non possono dare una pre autorizzazione alla creazione di nuovi progetti. Questo non è stato confermato dalla Corte europea, chi dice il contrario sbaglia. Stiamo parlando di un processo iniziato nel 2021 e che era stato concluso nel 2022 con la decisione della Corte europea. Noi come UEFA dopo aver letto il verdetto della decisione di oggi rileggeremo tutto quel che è successo e valuteremo poi se rivedere la nostra posizione sulla Superlega. Senza dubbio è importante sottolineare che la Superlega non abbraccia i principi secondo cui il calcio è basato sul merito sportivo e i risultati sportivi che possono essere riconosciuti solo dalle competizioni UEFA. Puoi essere o parte del sistema o no, ma è una scelta individuale. Non abbiamo mai detto che non è possibile andare fuori dal sistema, ma non è possibile essere fuori dal sistema e giocare dentro a questo sistema e quindi nelle competizioni nazionali. Qualsiasi competizione, di qualunque tipo, che rimane all’interno delle competizioni UEFA deve riconoscere il merito sportivo e sottostare a regole come la partecipazione al calendario internazionale. Palerò più avanti di altri principi portato avanti dalla Superlega in queste ore come che possono partecipare i campioni dei campionati nazionali. Il calcio rimane unito, noi proteggeremo il nostro mondo da qualsiasi progetto che voglia danneggiarlo. Abbiamo visto la presentazione di A22 ed è molto difficile dire se sentirsi scioccati o attaccati. In un certo senso mi sento violato. Soprattutto un’idea che ho trovato interessante è che i campioni dei vari campionati nazionali sarebbero qualificati alla Lega Blu, che sarebbe una lega di terza divisione. Il sistema presentato oggi è addirittura più chiuso di quello del 2021, che era stato rifiutato da tutto il mondo del calcio. Squadre come Girona e Atalanta non si potrebbero qualificare in questo campionato di terza lega, quindi parlare di competizione aperta sarebbe sbagliato. La decisione della Corte va letta interamente, ora analizzeremo e vedremo se avremo bisogna di rafforzare le nostre opinioni su questo. Abbiamo visto la presentazione: è chiaro che ci viene offerto una competizione chiusa. Lo sapevamo già, ma cercavano di dimostrare che questo non era vero. Oggi ne abbiamo avuto conferma: hanno presentato la competizione con diversi colori. Noi non proveremo a fermali. Non abbiamo mai provato a fermare questo progetto, l’ho detto pubblicamente tante volte. Possono creare quello che vogliono. Spero che inizino questa fantastica competizione con due club. Spero sappiano quello che stanno facendo, ma non ne sono così sicuro. Il calcio non è in vendita, l’abbiamo dimostrato tante volte. Ma niente potrà cambiarlo".

Dopo di lui è intervenuto anche il presidente del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaifi: "Non capisco tutto questo rumore per questa sentenza. Questo progetto della Superlega si presenta sempre allo stesso modo: si parla di libertà, ma non c'è libertà. Ho ricevuto 50 telefonate da club diversi, perché c'è un valore che noi difendiamo. Noi lavoriamo per i club e i partecipanti del mondo del calcio. Siamo orgogliosi di questo progetto con la UEFA. Noi siamo orgogliosi della Champions League". Sulle mosse future: "Tutti noi facciamo parte del calcio e continuiamo a lavorare per ciò che possiamo cambiare nelle competizioni. Il nostro obiettivo è questo. Non cambierà niente con la decisioni di oggi. Ci renderà più forti e migliori".

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