Settore Giovanile

Finale amara per la Roma U18: a Latina festeggia il Torino

Sugamele risponde al gol di Ferraris, ma è Spadoni a fissare l'1-2. Il trofeo va ai granata: si tratta del terzo ko in tre finali per i giallorossi

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Sergio Carloni
12 Giugno 2025 - 22:41

Cala il sipario per l'Under 18. La coppa, al Francioni di Latina, va al Torino: la Roma si arrende solo ai supplementari e cade 1-2, rinunciando di fatto alla conquista del titolo. Un'altra volta. Tre finali, tre sconfitte. Ma tanta, tantissima determinazione.

Determinazione che il 4-3-1-2 giallorosso mostra subito. Specie con chi sta davanti: Belmonte e Sugamele si fanno protagonisti nel pressing e la riaggressione è quasi asfissiante. Poi la fisicità del Torino entra in cattedra. Anche se, per dirla tutta, in avvio la Roma si ritrova a recriminare per un evidentissimo tocco di mano in area. Lo fa soprattutto Sugamele, attivissimo nei primi 45’ e spesso nelle condizioni per poter far male. Come al 17’: tiro, forse troppo centrale, e parata di Anino. Non finisce qui. Al 27’ la palla non viene indirizzata (al volo) alla perfezione e poi, 4’ più tardi, è ancora il portiere granata a essere decisivo con un super-riflesso. Non che dall’altra parte del campo non accada nulla: si mette in risalto anche Marcaccini, quando sventa, al 17’ e al 41’, i piani di Cacciamani e Kirilov. Due colpi di reni prodigiosi da parte di chi ha già avuto l’onore di viaggiare con la prima squadra. 

Alla ripresa, le prime difficoltà. Stanchezza, mista a qualche idea confusa e alla poca aggressività sulle seconde palle. Così, al 61', persa una palla in potenziale ripartenza, è il neo-entrato Ferraris (privo di pressione) a scaldare il piede da fuori e a battere Marcaccini col destro. Festeggiano i granata, risponde la Roma con Belmonte. Ma la sua punizione si spegne a lato, di poco. La stessa fine fa il cross che, al 69', Morucci non riesce a indirizzare verso la porta. Le energie calano, la voglia di fare bene no. E infatti, ci pensa il 19 a dare la scossa: numero sulla destra, ingresso in area, fallo di Finizio. Rigore. Senza dubbio. Dunque, esecuzione di Sugamele e 1-1. La speranza resta intatta. Pare trasformarsi in realtà quando l'autore del gol giallorosso va vicino alla doppietta ma, sbilanciato, "liscia" il pallone. I giri, comunque, aumentano. Di tanto. Ne sono prova i continui assalti dei ragazzi di Ciaralli, visibilmente galvanizzati. Ne è prova Lulli che, all'83, col mancino, rischia di fare il 2-1. Si oppone Anino, ancora. E si oppone il palo al 92', sul tiro di Panico. Una sciagura, verrebbe da dire.

Fine dei 90', si va ai supplementari e si spegne il sogno della Roma. Succede al 97', dopo un'altra clamorosa parata di Anino: cross da punizione di Gatto, colpo di testa di Spadoni, bacio al palo e pallone oltre la linea. Quindi 1-2. Le forze, specie quelle emotive, vengono a mancare. Anche se i giallorossi ci provano, senza rendersi davvero pericolosi. Anzi: Marcaccini mette una pezza in contropiede. Ma la nuova chance capita a Morucci. Fermato, come sempre, da Anino. Forse vero protagonista. Poi il nulla. Al 122', sono i granata a festeggiare la conquista del trofeo. Resta il sudore, tra le lacrime. Con la solita fierezza che porta l'essere Romanisti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI