Da Ndicka ad Angeliño, passando per Shomurodov: il punto sul mercato in uscita

Gioca su più tavoli Frederic Massara, in questa corsa contro il tempo, stando attento a non inciampare sui paletti imposti dal settlement agreement firmato dai Friedkin con la Uefa. Il nuovo (vecchio) direttore sportivo della Roma deve provare a registrare circa 15 milioni di plusvalenza nel bilancio che chiuderà il 30 giugno (lunedì prossimo), ma per farlo non vorrebbe vendere (o svendere, viste le tempistiche) Evan Ndicka, considerato tra i pezzi più pregiati della rosa che da metà luglio lavorerà sotto la guida di Gian Piero Gasperini.

Ecco perché, almeno fino a sabato, Massara continua a cercare altre soluzioni in uscita, magari minori dal punto di vista economico rispetto alla cessione dell'ivoriano ma che, se sommate, potrebbero permettere comunque alla Roma di adempiere alle richieste Uefa. I nomi caldi rimangono quelli di Angeliño e Shomurodov, oltre a Paredes, per il quale però il club aspetta soltanto la pec dal Boca Juniors con i 3,5 milioni di euro per la clausola. L'esterno spagnolo piace in Premier League (al Sunderland di Ghisolfi, non al Bournemouth di Pinto) e in Arabia Saudita, mentre è svanita l'ipotesi di un ritorno in patria, con l'Atletico Madrid che dopo aver corteggiato Theo Hernandez sta chiudendo per Ruggeri dall'Atalanta. Su Eldor, invece, c'è l'interesse della Cremonese, ma sarà difficile fare chissà quale plusvalenza, visto che il costo storico della punta a bilancio è di circa 5 milioni di euro e la sua valutazione non supera i 6-7 milioni. A loro si aggiungono le piste minori di vari giovani in uscita (da Pagano a Darboe, passando per Cherubini), ma si tratterebbe di semplici prestiti poco utili ai fini contabili.

Qualora Massara non dovesse arrivare a dama, nelle ultime 48 ore prima del gong si potrebbe accelerare per la cessione di Ndicka. Da escludere al momento lo scambio col Marsiglia nel quale sarebbe rientrato Ismael Koné (centrocampista classe 2002), un'ipotesi avanzata dal lavoro di intermediari, ma non così gradita al club. Evan, poi, gradirebbe la Premier League come porto d'approdo, con diversi club interessati al suo cartellino.