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Righetti: «Quella di Ndicka è stata una scena da brividi»

L'ex calciatore giallorosso: «Ho vissuto anche io un’esperienza del genere»

Ubaldo Righetti

Ubaldo Righetti (GETTY IMAGES)

Lorenzo Paielli
15 Aprile 2024 - 07:00

Sono stati attimi di apprensione, paura e di silenzio più totale quelli vissuti intorno al 72' di Udinese-Roma. L’immagine di Evan Ndicka a terra ha fatto tremare tutti i tifosi giallorossi, così come i compagni di squadra e Daniele De Rossi a bordocampo, che infatti ha chiesto e ottenuto - grazie anche alla sensibilità di Cioffi e Pairetto - la sospensione definitiva della gara. Nei momenti successivi all’interruzione della partita, Ubaldo Righetti è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista. L’ex calciatore giallorosso ha raccontato la sua esperienza, vissuta in prima persona  alcuni anni fa: «Le espressioni dei giocatori sono state preoccupanti. Anche io ebbi un’esperienza del genere e persi i sensi al pronto soccorso, dopo furono bravi ed ebbi la fortuna del fisico sportivo che mi aiutò. Vedere una scena del genere è da brividi. Mi auguro che sia sano, che torni a giocare o meno adesso è l’ultimo dei pensieri».  Poi, per stemperare la tensione, ha aggiunto: «Adesso, per fortuna, sdrammatizziamo un po’ quello che successe a me. Mi sembrava di aver sognato una di quelle scene dei film americani quando il soldato in fin di vita si alza e riprende, poi quando sono tornato cosciente mi dissero i medici che era successo per davvero. Adesso speriamo che si riprenda Evan». 


Poi il pensiero è andato anche a tutti i calciatori presenti che hanno vissuto il brutto momento. Righetti si è infatti soffermato sullo spavento preso, che ha poi portato De Rossi e la squadra a chiedere la sospensione e il conseguente rinvio della partita: «Per un giocatore che si trova lì in quel momento e che assiste ad una scena del genere non è facile, un po’ ti lascia il segno mettendoti in apprensione. Condizioni stabili di Ndicka nei primi controlli? Certo, speriamo che sia così, ma se guardiamo la realtà dei fatti io ne ho fatti parecchi di controlli. Io non avevo dolori fortissimi, ma solo forte pressione che si può manifestare in diverse maniere». Infine ha chiuso il suo intervento pensando alla possibile causa del malore acusato dal difensore ivoriano (pur non conoscendo ancora le condizioni di Ndicka): «Motivo di questo malore? Secondo me è stato una conseguenza della forte gomitata che gli ha incrinato una costola. Adesso deve rimanere sotto osservazione». Scongiurati problemi cardiaci nella serata di ieri, la speranza è che Evan possa presto tornare  nuovamente in campo per indossare i colori della squadra che amiamo.

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