Conferenze Stampa

VIDEO - De Rossi: "Ho una rosa valida che mi permette di gestire al meglio i giocatori"

Le parole del tecnico giallorosso: "Siamo vicini a diventare una famiglia. Non esiste un caso Lukaku, mi sta piacendo molto. La difesa a tre e mezzo è un'opzione"

Daniele De Rossi in conferenza stampa a Trigoria

Daniele De Rossi in conferenza stampa a Trigoria (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
01 Marzo 2024 - 10:09

Vietato pensare a Brighton. Con 5 vittorie nelle ultime 6 partite la Roma ha parzialmente risalito la classifica che la vedeva al nono posto al momento dell'arrivo di Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa, e grazie anche ai passi falsi delle concorrenti (per ultimo la sconfitta dell'Atalanta contro l'Inter) si trova ora al sesto posto, a -2 dai bergamaschi e a -4 dal Bologna quarto in classifica. A sei giorni dall'andata degli ottavi di finale di Europa League perciò, la testa degli uomini di DDR dovrà essere rivolta esclusivamente all'impegno di domani, quando i giallorossi affronteranno alle 18 il Monza in trasferta. Alla vigilia della gara, il tecnico De Rossi è intevenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole:

Come procedono i recuperi dei giocatori? Considerando il sovraccarico delle ultime partite - domani è la prima di 3 partite in 7 giorni - come intende gestire Dybala?
"Stanno tutti bene tranne Karsdorp che domani non verrà con noi perché ha un fastidio al ginocchio e non è al meglio. Nulla di grave, ma ha bisogno di una gestione più lunga. La gestione è semplice, quandohai tanti giocatori bravi puoi mettere la formazione che pensi possa farti vincere, sapendi che se qualcuno poi sarà stanco puoi cambiarli con giocatori altrettanto validi. Sono serenissimo, metteremo una squadra che penso ci potrà far vincere la partita. Dybala sta bene, non so quante volte abbia giocato 110 minuti e altri 90 tre giorni dopo. Siamo contenti della sua condizione, penso che sia un discorso psicofisico, perché  è felice, poi quando fai tripletta gli acciacchi li senti di meno. Come di lui, posso ritenermi soddisfatto di tutti i giocatori".

Palladino e De Rossi, i due allenatori più giovani della Serie A, con un momento di forma molto simile. Con un probabile ritorno del Monza al 3-4-2-1 dopo aver giocato in modo diverso con la Salernitana. Come se li aspetta?
"Se mi avessi fatto questa domanda qualche settimana fa ti avrei detto anche io che avrebbero giocato col 3-4-2-1. Nelle ultime partite hanno cambiato qualcosa, hanno ottenuto risultati positivi quindi abbiamo qualche dubbio, come accade sempre in queste circostanze devi preparare più partite. Siamo pronti a tutto, sappiamo che incontreremo una squadra forte con un allenatore che conosco bene. Palladino l'ho sentito qualche giorno fa, abbiamo iniziato il corso Uefa Pro insieme, e ci sono arrivate queste situazioni - a lui un po' prima. Sono contento per lui, penso che sia un ragazzo che si meritsa questa occasione, e la sta gestendo in maniera brillante, il futuro secondo me è dalla sua, ma domani proveremo a batterlo".

Con il ritorno di Renato Sanches hai utilizzato tutti i giocatori in rosa: è questo il tuo modo di gestire con la squadra? Senza fare paragoni col passato, lavori molto anche a livello psicologico: si può dire che oggi la Roma è più famiglia di ieri?
"Io non lo so com'era la Roma ieri, qualcuno può avermi raccontato qualcosa, ma il mio lavoro nom è fare qualcosa di diverso dal passato, ma quello di gestire la mia rosa come avev ofatto anche alla Spal, seppur com risultati meno positivi. Non è nenache molto diverso da come gestivo lo spogliatoio quando ero capitano, è ovvio che c'è una responsabilità e un ruolo diverso, ci sono scelte da fare, da capitano sei amico di tutti, da giocatore anche ma poi ogni settimana devi mandare 12-13 giocatori in panchina e in tribuna, quindi sai che qualcuno potrà rimanerci male. Se non siamo ancora famiglia, lo stiamo diventando, e quello per me fa molto nei risultati di una squadra. Se si sta bene magari si sta un'ora in più senza andare subito a casa, sono stato calciatore e so che i calciatori devono venire al campo felici di fare un lavoro che deve essere al massimo fisicamente e mentalmente. Siamo qui dalle 7.15 fino a tardi, è faticoso ma stiamo bene, e loro devono stare bene e sapere che avranno qui dei familiari ma per fare il loro lavoro, altrimenti se non sarà così bisognerà cambiare". 

Il fatto che Dybala abbia fatto una tripletta giocando come in passato nel 3-5-2 è stata solo una casualità? Lukaku durante questa gestione per la prima volta è stato escluso per scelta tecnica, a che punto è la sua condizione?
"Dybala ha fatto un gol su rigore, uno da trenta metri e uno inserendosi alla sua maniera, non c'è tattica che non gli permetta di fare una di queste tre cose, che si giochi a 3 o a 4. Non ricordo come giocava alla Juve, ma se analizziamo i gol sono situazioni possbili anche col 5-5-0, il cambio modulo penso sia solo una casualità. Lukaku non è stato messo in discussione, tutti lo sono, anche Dybala, anche io che faccio le scelte quotidiane riguardo chi deve scendere in campo. Io faccio scelte a volte in funzione del rendimento, a volte per esempio in funzione del fatto che ha giocato molte partite per 90 minuti. A Frosinone l'ho tolto perché non aveva giocato benissimo il primo tempo. Tutto molto normale, si tratta di una stella della squadra che entra, corre come un matto, fa a spallate, fa un assist, condizione migliore non esiste. Un giocatore che gioca tutte le partite è contento, un giocatore che magari una volta no gioca ed entra ogni volta come un ragazzino alla prima partita è la condizione perfetta per ogni allenatore. Poi è il suo lavoro, non c'è nulla di strano, strano è se qualcuno entra col muso e svogliato, ma qui non ne vedo. Era una cosa che mi dava fastidio pure da giocatore".

Sembra che lei abbia creato una bolla con la squadra, ma sembra anche che intorno a lei ci sia una situazione incerta. Percepisce un'aria di smobilitazione?
"No. La società ci mette a disposizione tutta la serenità di cui stiamo godendo. Rispetto alla società noi siamo una parte a sé stante, anche fisicamente. Se vai nei centri sportivi delle grandi squadre, stanno tutte da un'altrea parte rispetto alla sovcietà, l'ideale per concentrarsi sul lavoro sul campo. La mia società è 24 ore su 24 a mia dispozione, i presidenti ci sono sempre per me. So che ci sono dei cambiamenti come ci sono dappertutto e come ci saranno in futuro, ma devo concnetrarmi sul campo visto che con i risultati abbiamo creato una bolla positiva. Per il resto devo concentrarmi sul campo, non ho voce in capitolo sul resto. Detto ciò a me l'atmosfera sembra molto positiva, non credo stiano succedendo cose molto diverse d quello che succede nelle altre squadre".

Sulla gestione di Smalling, la sua carriera dice che può giocare in qualsiasi modo ma lei fino ad ora ha preferito inserirlo sempre in una difesa a 3. Questa fase di rodaggio è terminata? Può giocare di nuovo a 4 o serve ancora qualcosina?
"Sta finendo questa fase, ma magari è solo una premura mia e se l'avessi messo in una difesa a 4  avrebbe fatto altrettanto bene. Semplicemente quando non giochi da tanto tempo i muscoli non sono più abituati a coprire certi spazi, in allenamento vai forte ma poi la ara èun'aòtra cosa. L'idea mia era di mettergli due giocatori di guardia ai lati, ma a parte questo se lo mettiamo in campo è perché l'abbiamo visto. Questa mia scelta era per metterlo più a suo agio ma questa fase sta finendo, pure a Frosinone ho voluto metterlo per non metterlo magari a secco dopo mesi di stop dal primo minuto. Ho cercato di proteggerlo ma in futuro sarà un giocatore molto importante per noi".

Paredes domani gioca? Da quando è arrivato lei ha detto che doveva migliorare nella fase di non possesso in posizionamento, come lo vede?
"Sta migliorando gli aspetti che gli chiedo di migliorare, non parliamo nemmeno della gestione della palla anche se lì pure ci sono cose diverse che gli chiedo rispetto a quella che era diventata la sua abitudine, giocare più veloce, più verticalmente. Leo è un calciatore intelligentissimo, anche senza palla, solo che a volte era un po' istintivo, il centrocampista forte deve essere un po' riflessivo tanto, recuperare magari qualche palla in meno ma permettere ai suoi compagni di recuperarle. Io avevo compagni spesso che facendo 10 scivolate a partita recuperavano 4 palloni e prendevano voti alti in pagella, e io magari ne facevo una e temporeggiavo a tal punto che la recuperava un compagno mio. Il centrocampista come il difensore deve fare molte cose visibili ma anche molte invisibili, è bello il centrocampista grintoso he ruba palla, come a volte ero anche io, ma il centrocampista che entra sempre è pericoloso. Lui lo sta capendo, poi ha il calcio in testa, sa sempre dove va la palla, è furbo come un vero argentino nell'uno contro uno".

Nella preparazione della partita hai detto che dovrai preparare due partitte diverse. In difesa hai 3 giocatori a destra, anche se a Monza saranno due, ma anche 5 centrali, di cui 4 si sentiranno potenziali titolari. In queste rotazioni è un'opzione pensare ad una difesa a 3 e mezzo come quella di Spalletti, con due centrali e Mancini a destra?
"Sui centrali, ti assicuro che anche il più giovane si sente un potenziale titolare. Sulla difesa a tre e mezzo, perché no, potrebbe, anche perché Mancini come Paredes ha il calcio in testa. Lui è uno di quelli che da quando ho smesso, quando ha giocato a centrocampo più mi è piaciuto, con Fonseca ha fatto partite da centrocampista eccezionali. Sono contentissimo di lui. abbiamo tre terzini destri forti e anche Angelino può giocare a destra. Quando poi hai un terzino che è più un centrale l'ideale sarebbe avere un giocatore davanti a lui che sia un'ala pura, e noi lì abbiamo Baldanzi e Dybala che sono più trequartisti, mentre dalla parte opposta abbiamo El Shaarawy perciò lì potremmo pensare di avere un centrale prestato alla fascia. Sono valutazioni che cambiano di gara in gara, l'allenatore migliore del mondo fa la finale di Champions coi centrali sulle fasce, Guardiola ci ha giocato tante partite quindi perché no. Si tratta di una valutazione che facciamo ma non perché non abbiamo terzini bravi, ne abbiamo in abbondanza".

Se dopo 120 minuti col Feyenoord il Torino era una brutta squadra da affrontare, si potrebbe pensare lo stesso del Monza dopo Feyenoord e Torino. Una squadra che gioca molto sulle fasce, dove la Roma ultimamente ha sofferto. Come si affronta?
"Il Monza è una squadra difficile da affrontare in qualsiasi circostanza, hanno messo in difficoltà un sacco di squadre. Ricordo di aver visto la partita dell'andata, è una squadra che gioca bene contro le grandi squadre. Sono secondo me meno aggressivi di Torino e Atalanta, anche se potrebbero esserlo con noi perché magari ci hanno visto soffrire quelle situazioni. Per quanto riguarda i cross, secondo me è importante la gestione del cross. Il cross sul gol di Zapata poteva esseregestito meglio prima che partisse, perché poi in area la squadra aveva difeso bene, poi un giocatore che salta così in alto e frusta la palla in porta ci fa sembrare meno bravi, ma in realtà gli vanno fatti i complimenti come vanno fatti a Dybala per il gol da 30 metri. Magari andava dato più sostegno ad Angelino su Bellanova, sapendo che hanno gambe diverse avevamo preparato il raddoppio. Potevamo aiutarlo di più, ma poi i cross si subiscono nel calcio".

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