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Spinazzola: "Possiamo alzare l'asticella, e ci riusciremo"

Il terzino sinistro di Roma e Nazionale durante un'intervista: "Dybala giocatore incredibile: può segnare o fare la giocata in qualsiasi momento"

Spinazzola esulta dopo Roma-Feyenoord (As Roma via Getty Images)

Spinazzola esulta dopo Roma-Feyenoord (As Roma via Getty Images)

La Redazione
23 Luglio 2022 - 10:05

Leonardo Spinazzola è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, toccando vari temi. Dall'Europeo, fino all'infortunio e al ritorno con il trionfo in Conference League, oltre ai nuovi acquisti della Roma e quelli futuri che possono aiutare ad alzare l'asticella. Ecco qualche stralcio delle sue parole.

Un giorno ha detto: “Fermarmi mi ha fatto crescere, ora mi sento un leone”. In cosa è cresciuto?
"Quando l’ho detto mi sentivo così, subito dopo però mi sono sentito la preda del leone. In tanti potevano mollare e abbattersi, mentre io venivo dall’Europeo, il mio momento più bello a livello calcistico, poteva arrivare di tutto. Dopo l’operazione lavoravo come un matto, poi ho avuto due mesi molto difficili. Ma è il passato".

A sinistra lei dovrebbe essere il titolare, ma Zalewski spinge e chiede spazio.
"Rivalità normale, che mi fa anche piacere. Nicola è bravo, giovane e può crescere tanto. Se potrò dargli una mano lo farò volentieri. Giocare insieme? Dipende dal mister, dal modulo, magari anche in corsa".

Roma da Champions?
"Possiamo alzare l’asticella e ci riusciremo. Il gruppo lavora con il mister già da un anno, in più sono arrivati tanti 'doppioni' di qualità. Con una stagione così compressa è quello che serve, altrimenti qualcosa lasci inevitabilmente per strada".

Intanto è arrivato Dybala, che lei conosce molto bene.
"Giocatore incredibile: può segnare o fare la giocata in qualsiasi momento. Uno che ti fa vincere le partite. E ragazzo gentile, tranquillo, uno che si applica sempre. Una grande persona".

Zaniolo, Abraham, Dybala e Pellegrini possono giocare insieme?
"Dipenderà dal mister, sono quattro giocatori pazzeschi. Quando ero all’Atalanta e giocavo contro la Juventus mi capitava Cuadrado e al 60’ entrava Douglas Costa. E io mi dicevo: 'Ora inizia la partita', quelli sono i minuti in cui vinci o perdi. Alzare l’asticella vuol dire anche questo: far entrare uno di questi quattro quando gli altri sono stanchi".

Che rapporto ha con Mourinho?
"L’anno scorso mi ha dato una grande mano, mi dava forza e tranquillità. Scherza in campo, ma vuole che si lavori sodo. Se gli dai questo, in cambio ti dà tanto. E’ una persona trasparente e diretta. E se non hai queste doti non puoi allenare squadre come Real Madrid o Chelsea, con i migliori giocatori del mondo. E soprattutto non puoi vincere ovunque".

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