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Roma-Liverpool, la partita del cuore di Roma. 34 anni in una notte

Il pullman festeggiato dai tifosi. Nessun problema rilevante di ordine pubblico in città. Lo stadio ringrazia una grande squadra: vuole già il bis

03 Maggio 2018 - 07:31

Alla fine termina tra gli applausi la giornata della paura: quella di perdere, in campo e fuori. La squadra esce dal campo acclamata e ringraziata dopo una notte che ha fatto capire a tutti che la Roma può e deve essere grande. Escono a testa alta anche i suoi tifosi, che in una settimana in cui la cronaca ha superato il calcio si sono prepotentemente ripresi il loro ruolo: quello di tifosi, appunto.

Nei giorni precedenti alla partita avevano colorato di giallorosso la città come non si vedeva veramente da anni, rispondendo all'appello lanciato da Monchi in un'intervista al Romanista: l'iniziativa ha avuto talmente tanta diffusione da varcare i confini di Roma e d'Italia e coinvolgere tifosi giallorossi di tutto il mondo. Nel prepartita hanno invece dato il benvenuto che ogni calciatore sogna al pullman della Roma: a partire dalle cinque e mezza del pomeriggio in centinaia avevano riempito e colorato la zona del Ponte della Musica, dove i gruppi della Sud avevano chiesto a tutti di accorrere. Al passaggio del pullman romanista i fumogeni hanno colorato il cielo di giallorosso e si sono viste tutte le bandiere che poi hanno animato lo stadio. Perché lo spettacolo del Ponte della Musica si è poi ripetuto dentro l'Olimpico, così pieno da far registrare il record d'incassi nella storia del calcio italiano. E all'ingresso delle squadre in campo la Curva Sud si è riempita di decine di bandieroni giallorossi che hanno fatto scattare i flash di ogni settore dell'impianto, ospiti compreso.

La giornata dei Reds

I tifosi inglesi hanno riempito il centro storico a partire dalla tarda mattinata. Già l'altro ieri in centinaia avevano popolato i pub di Campo de' Fiori, inizialmente assegnato assieme a largo Corrado Ricci ai Fori come punto di ritrovo per i Reds. Poi, ieri, il contrordine: le nuove zone sarebbero state Piazza del Popolo e Piazza di Spagna. Troppo distanti le prime due piazze scelte, poiché i pullman predisposti per il trasporto dei tifosi allo stadio sono partiti dalle quattro in poi da piazzale delle Canestre, l'ingresso di Villa Borghese accanto a piazzale Flaminio. Piazza del Popolo è divenuta a metà pomeriggio l'epicentro della tifoseria del Liverpool, con un flusso ininterrotto di persone provenienti da Piazza di Spagna e altre parti del centro. Ignari, molti di loro sono passati sotto lo sguardo divertito di James Pallotta, che ogni tanto faceva capolino dall'Hotel de Russie a via del Babuino, a pochi metri dal bar più affollato di inglesi, quel Caffè Canova dove anche lui è solito fermarsi per un caffè.

L'esuberanza dei tifosi del Liverpool, molti dei quali visibilmente alticci, ha fatto sì che il traffico risultasse spesso bloccato e ha che l'area ben presto si riempisse di polizia in assetto antisommossa, Digos e polizia municipale. L'ordinanza anti-alcol, come è documentato in molti video, non è stata rispettata, con i tifosi inglesi liberi di girare fuori dai bar con vino e birra, e addirittura di rifornirsi con boccali da un litro e cocktail in un pub nascosto alla vista delle forze dell'ordine in via della Fontanella. Tra le quattro e le sette, dopo lente perquisizioni che hanno dato luogo alle proteste degli inglesi, che all'ingresso di Villa Borghese hanno dato anche spettacolo con cori e fumogeni, decine di pullman sono partiti da piazzale Flaminio verso lo stadio. In molti si sono recati all'Olimpico da soli, nonostante i vivissimi consigli del club e della polizia di non muoversi indipendentemente.

Voglio solo star con te

Durante la partita i tifosi del Liverpool hanno cantato e poi celebrato con la squadra e con Klopp il loro successo, ma la festa dei Reds è passata in secondo piano rispetto allo spettacolo di uno stadio Olimpico che, rivitalizzato dal secondo gol giallorosso, ha spinto la Roma a provare ciò che alla fine è quasi riuscito: un'altra rimonta incredibile dopo quella di Barcellona. Dopo il triplice fischio, poi, alla rabbia per le ingiustizie subite è prevalso - per un po' - un altro sentimento, quello della gratitudine. E mai "Grazie Roma" è stata così azzeccata, mai i romanisti negli ultimi decenni erano stati così fieri dopo una delusione sportiva.

Con Pallotta che applaude i calciatori e la squadra che applaude i tifosi, con le maglie che volano in Curva Sud e il capitano Daniele De Rossi che prende il microfono per dire che la Roma può e deve essere grande, può e deve tornare in semifinale, può e deve sentirsi alla pari delle altre. Il sogno è svanito ma qualcosa rimane: questo sente la gente romanista all'Olimpico. Cala il sipario ma non finisce lo spettacolo. Perché se durante "Grazie Roma" è più la gente che applaude di quella che canta il messaggio della platea è chiaro: vuole già il bis.

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