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Di Francesco a un giornalista sardo: "Un punto ciascuno? Parla con la persona sbagliata"

Così l'allenatore giallorosso ha risposto a un cronista che gli rimproverava di non aver concesso il pareggio per soddisfare anche le esigenze del Cagliari

07 Maggio 2018 - 06:38

Un solo tiro in porta, il gol di Cengiz, altri otto sterili tentativi, contro dodici del Cagliari, un possesso palla senza mai la giusta profondità, occasioni col lumicino e un secondo tempo in costante affanno.

  

Maturità

Non è stata certo una partita spettacolare quella della Roma ma è la quarta vittoria consecutiva in campionato nel momento decisivo, colte peraltro contro quattro squadre invischiate nella lotta per non retrocedere, e sicuramente il successo più sofferto.

E in mezzo, l'appassionante doppia sfida col Liverpool, finita come sappiamo. Se non è un segnale di maturità questo, allora non esistono squadre mature.

  

Mentalità 

Lo è invece certamente la Roma ed è sempre più chiara l'incidenza di Di Francesco nella costruzione di una mentalità ormai così ben riconoscibile, che si giochi contro i più forti del mondo o contro squadre di ultima fascia del nostro campionato.

  

Di Francesco al cronista sardo

E a chi avesse perso il duetto in sala stampa a fine partita tra Di Francesco e un giornalista sardo, che gli ha chiesto maliziosamente se non sarebbe stato più giusto per la Roma lasciare un punto anche per soddisfare le esigenze del Cagliari in questa lotta per non retrocedere, riportiamo noi la risposta piuttosto risentita dell'allenatore della Roma:

«Ecco, vede, io parlo di mentalità da cambiare del calcio italiano e lei mi chiede cose come queste. Forse ha davanti a sé l'interlocutore sbagliato. Sia noi sia il Cagliari volevamo fortemente questa vittoria, com'era giusto che fosse. E adesso non voglio sentir parlare di un punto che manca, come se contro la Juventus dovessimo andare alla ricerca di un pareggio. Io voglio vincere e mantenere questo terzo posto, altro che un pareggio».

  

Ultimo sforzo

Serve dunque un ultimo sforzo a questa Roma rabberciata, stanca e provata a 180 minuti dal termine di una stagione sfiancante ma esaltante.

Battere la Juventus sarebbe la ciliegina sulla torta, darebbe l'ennesima soddisfazione ai tifosi in festa anche ieri sera, e forse impedirebbe alla squadra bianconera di festeggiare all'Olimpico il settimo scudetto consecutivo.

Non sono ottimi motivi?

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