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Le pagelle di Roma-Milan: le insufficienze fioccano come neve

Pioggia di 4 e di 5 per tutta la squadra. Si salva solo Alisson: cloniamolo!

26 Febbraio 2018 - 08:26

Lo sprofondo. È lì che sembra finita la Roma in questa crisi senza fine: qualche piccolo segnale di riscossa e poi di nuovo all'inferno. Con il Diavolo la squadra ricomincia dalla ripresa da incubo in Ucraina. Confermando il tabù Olimpico e retrocedendo dal terzo al quinto posto. Svegliateci. Soprattutto, svegliatevi!

4,5 PERES
Non sarebbe nemmeno la sua peggior prestazione in giallorosso. Fino a un quarto d'ora dal termine, quando resta inspiegabilmente imbambolato a tenere in gioco Calabria che raddoppia agevolmente. Il miracolo ucraino è già esaurito.

5 MANOLAS
Perde Cutrone in occasione del vantaggio. Al di là dell'episodio però, non dà mai la sensazione di essere sicuro. Salva un gol fatto su Romagnoli, quando ormai la partita è indirizzata.

5 FAZIO
Nello sfacelo generale, il Comandante affonda insieme al resto della ciurma.

4 KOLAROV
Il suo rendimento continua inesorabilmente ad andare in picchiata. Della sua gara si ricorda più il battibecco con Gattuso nei pressi della panchina rossonera che i gesti tecnici. Diventati ormai lontani e malinconici ricordi: dal piglio feroce, ai tiri da fuori, alle palle gol create a ripetizione per i compagni. Svanito tutto.

4,5 PELLEGRINI
L'aspetto migliore è anche il più preoccupante, a seconda della visuale: la volontà c'è. Ma ogni pallone riconquistato si trasforma subito in perso; ogni inserimento diventa confusionario; ogni scelta sballata. L'azione simbolo è sul finire del primo tempo, quando spreca malamente in superiorità numerica.

5,5 STROOTMAN
Nella Roma derelitta di questo 2018, sembra l'unico che ci sta sempre "con tutti i sentimenti". Certo, fa malinconia vederlo arrancare in mezzo al campo. Ma almeno lotta, Kevin. Con i mezzi attuali che - ahinoi - sono lontani da quelli del passato.

4 NAINGGOLAN
Dalla cresta bionda a quella rossa alla testa rasata. Non c'è altro di rilevante da segnalare negli ultimi due mesi del belga.

5 ÜNDER
A inizio gara sembra viaggiare ancora sulla scia del momento magico. Ma la sua vivacità dura poco e progressivamente si spegne, fino a chiedere il cambio.

4 SCHICK
È la sua grande occasione. Ma la spreca. Concorso di colpa fra lui, i compagni e il tecnico. Fatto sta che il ceco non graffia, né sottoporta né sulla trequarti. E con i mezzi a sua disposizione, è un vero e proprio delitto. Trovate il colpevole e liberate Patrik.

4,5 PEROTTI
Il giocatore che un tempo creava superiorità numerica saltando sistematicamente l'uomo, è ora quello che più di altri fa perdere tempi di gioco. Si intestardisce nei dribbling come nel portare palla a zonzo per il campo, peccando sempre in un tocco (almeno) di troppo. Che qualcuno gli ricordi che si gioca in undici.

4,5 DZEKO
La scelta di Schick lo esenta dall'ennesima presenza solo fino a mezz'ora scarsa dalla fine, quando diventa la mossa della disperazione. Eppure lui stesso fa disperare, anche se servito poco e male. Oltre a non mostrarsi come chi vuole "spaccare il mondo".

5 DEFREL
Fa quasi tenerezza il francese, buttato nella mischia quasi sempre negli ultimi scampoli di partita e/o in situazioni ampiamente compromesse. Può poco, ma fa anche poco.
s.v GERSON Dieci minuti per Pellegrini.

IL MIGLIORE - 6,5 ALISSON
Cloniamolo. L'ennesima disfatta del 2018 non assume proporzioni ulteriormente umilianti soltanto per la presenza di questo fenomeno. Forse l'unico vero fuoriclasse in dotazione a Trigoria in questo momento. Ancora una volta non sbaglia nulla, con le mani e con i piedi. Al contrario, fa molto più di quanto gli competerebbe, mettendo toppe alle (numerose) pecche dei compagni. Nelle ultime occasioni ha provato anche a fare il regista, in una serata così deprimente perfino i suoi lanci millimetrici finiscono nel vuoto. Poco prima del raddoppio milanista, compie l'ennesimo miracolo della sua strepitosa stagione: si oppone a Kalinic che gli si presenta solo soletto pronto a battere a rete a botta sicura, sfidando le stessi leggi della fisica. E piegandole alla sua sconfinata classe.

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