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Genoa-Roma, le pagelle: Jesus salvatore. El Shaarawy ancora a segno da ex

Il centrale effettua un recupero in velocità che vale come un gol. Kolarov crea pericoli, Fazio li evita. Defrel c’è

27 Novembre 2017 - 11:00

La Roma torna da Genova con un punto che grida vendetta. In vantaggio di un gol - senza aver mai rischiato nulla - si fa raggiungere su un rigore causato da uno sbaglio gravissimo del suo Capitano, che lascia la squadra in dieci a partita non chiusa, ma ben indirizzata sì.

ALISSON 6

Come spesso gli capita nell'ultimo periodo, resta sostanzialmente inoperoso per quasi tutta la gara. Qualche tiro da lontano gli sporca i guanti, ma nemmeno troppo. Fino al rigore.

FLORENZI 6

Qualche appoggio sbagliato di troppo che avrebbe potuto pesare, resta invece indolore. Ha il grande merito del cross dalla trequarti che El Shaarawy trasforma in oro.

FAZIO 6,5

Puntualissimo nelle chiusure e preciso nei disimpegni. Come di consueto. Dopo l'ammonizione sul finale di primo tempo si innervosisce un po', ma è sempre decisivo nel tenere alta la squadra in inferiorità numerica.

JUAN JESUS 7

Nella partita che non ti aspetti, il migliore che in fondo poteva essere lecito attendersi. Perché le sue prestazioni sono di ottimo livello da tempo. E perché se la difesa della Roma continua a essere la migliore del torneo, il merito non può non essere anche di questo brasiliano. Sempre troppo sottovalutato, magari poco evidente, ma pulito in marcatura e bravissimo nei recuperi in velocità. A Marassi ne fa uno che vale come un gol, con Taarabt lanciato da solo verso la porta con diversi metri di vantaggio. Jesus lo rincorre, lo raggiunge appena dentro l'area e ha anche la lucidità necessaria per sbarrargli la strada di spalla senza commettere fallo. Poi neanche una sbavatura, tantomeno nel finale all'arma bianca e sotto di un uomo. Ammesso che prima fosse sotto le aspettative, adesso è senz'altro risorto

KOLAROV 6,5

Se la Roma pende a sinistra, è in gran parte per la fiducia cieca che i compagni nutrono in lui, cercandolo sempre. A ragione: il serbo difende senza affanni e avanza senza ostacoli, creando anche il maggior numero di occasioni da gol, in particolare da calcio piazzato. Insostituibile.

NAINGGOLAN 6

Il protagonista del derby concede una pausa alle sue proverbiali cavalcate. C'è e si sente soprattutto nel primo tempo. Nel secondo più trotto che galoppo.

DE ROSSI 4

Inutile girarci intorno: commette un'ingenuità colossale. Che va stigmatizzata, ma senza crocifissioni. Daniele è da calcio di una volta anche in questo: in area è abituato a prenderle e a darle, come molti d'altra parte. In un'altra era (senza prove tv e Var) probabilmente anche un errore come quello di cui si macchia a Genova, sarebbe passato inosservato. Che è tutt'altro che un alibi, ma serve anche a circoscrivere la storia a quello che è: una colpa, non certo un'onta.

STROOTMAN 6

Di Francesco aveva invocato un suo gol o assist alla vigilia, ma nella prima parte si dedica soprattutto alla fase di contenimento. Quando la Roma resta in dieci si sdoppia e paradossalmente diventa più pericoloso, cogliendo anche l'ennesimo palo stagionale.

EL SHAARAWY 6,5

Inizia a destra, versante sul quale la squadra si appoggia meno, ma è vivace fin dalle prime battute. L'uscita di Perotti lo manda a sinistra, da dove taglia il campo sul cross di Florenzi: il tiro di controbalzo è di alta scuola, come da piacevole abitudine. La puntualità con la quale punisce le sue ex squadre, pure.

DZEKO 6

Nei primi due minuti ci prova due volte di testa. Al quarto d'ora di piede, ma viene ribattuto. Poi cerca più i compagni che la gloria personale. Fino all'assalto finale, quando scaglia un sinistro da lontano che fa sibilare la traversa.

PEROTTI 5,5

Genova per lui pesa più che per altri ex. Forse i ricordi, forse i fischi che non gli danno tregua, lo frenano e lo rendono meno efficace del consueto.

DEFREL 6

Entra col piglio giusto: dando profondità in avanti e rientrando a coprire dietro. All'ultimo respiro per poco non risolve la gara con una zampata sull'enne simo cross di Kolarov.

GONALONS S.V.

Dodici minuti per dare fiato a un centrocampo in inferiorità numerica.

SCHICK S.V.

Rientra proprio nel suo ex stadio: pochi giri di orologio, che bastano a mostrare di che pasta è fatto. Ottima.

DI FRANCESCO 6

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