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Pagelle Lazio-Roma: i 38 secondi di Edin

In mezzo minuto abbondante Dzeko ha collezionato tre palle-gol. Promosso chi è entrato nel secondo tempo

16 Aprile 2018 - 07:43

Arriva un pareggio da due punti che forse mette tutti d'accordo, tranne quelli che avevano pensato che si potesse continuare con la Lazio la brillante partita col Barcellona. Ma non è stato così anche per la stanchezza di molti protagonisti.

ALISSONN 6 - Nel primo tempo Parolo si presenta al suo cospetto un paio di volte in maniera pericolosa, ma il carisma del brasiliano lo ipnotizza. Nella ripresa El Shaarawy lo salva da Marusic. E all'ultimo secondo insegue con lo sguardo un velenoso destro dalla sua trequarti di Milinkovic che finisce fuori. Mago.
FAZIO 6 - Comanda su ogni palla alta, ma anche quando lo puntano a terra è complicato saltarlo. Va in difficoltà nell'occasione di Marusic, ma nel complesso di una gara condotta senza troppi patemi. Forza Fazio.
MANOLAS 6,5 - In piena trance barcellonista a un certo punto parte coast to coast come quando correva con il viso sfigurato con quell'urlo che ci è entrato nel cuore. Poi nel secondo tempo chiede troppo ai suoi muscoli che a un certo punto lo tradiscono e si irrigidiscono e chiede un cambio che arriva dopo troppi minuti. Urla nel silenzio.
JUAN JESUS 6 - Rischia nel primo tempo con un brutto fallo su Parolo. Fatica a trovare la giusta collocazione soprattutto in fase di possesso, ma non negli uno contro uno, dove se la cava con disinvoltura. Superstar.
BRUNO PERES 6,5 - Ha l'occasione della vita al 37' servito da Nainggolan in un perfetto taglio alle spalle di Lulic, ma il suo destro angolato finisce giusto sul palo. Da un po' gioca con una certa disinvoltura e sbaglia molto meno rispetto al passato. Bentornato.
DE ROSSI 6 - L'esperienza lo porta a scegliere sempre la strada più breve per la cosa giusta. Stavolta non trova la misura nei lanci, ma è prezioso in ogni zona del campo. Rischia un altro autogol, ma con la Lazio sarebbe troppo. Misurato.
STROOTMAN 6 - Sente la partita come un testaccino, abbaia a tutti in olandese e impreca in italiano, ma morde poco. Però c'è sempre per i suoi compagni e per gli avversari. Strootman polare.
KOLAROV 6,5 - La Lazio chiude bene le fasce e il serbo fatica a trovare strada libera davanti, ma insiste e finisce in crescendo, peraltro salvando al 95' nella nostra area mettendosi in mezzo a due laziali più sprovveduti di lui. Provvidenziale.
SCHICK 5,5 - Deve cercare ossigeno in zone troppo lontane dalla porta per trovare la gloria che cerca da tempo, vanamente. E non riesce a sporcarsi le mani come servirebbe alla Roma. Esce al 10' del secondo tempo. Troppo chic.
NAINGGOLAN 5,5 - Il guizzo migliore del primo tempo ce l'ha lui, domando un pallone fuori area e mandando Peres davanti al portiere. Ma perde lucidità proprio nel momento in cui servirebbe di più. Stanco.
ÜNDER 6,5 - Ravviva la manovra nei40 minuti in cui resta in campo, cerca il tiro di sinistro e serve assist di destro. Calor bianco.
FLORENZI 6 - Entra in campo al 28' del secondo tempo e dopo poco la Lazio resta in 10. Così trova margini per spingere e si rende utile, ma rischia pure di farsi prendere alle spalle in un paio di ripartenze. Svagato.
EL SHAARAWY 6,5 - Salva su Marusic e venti secondi dopo cerca gloria in attacco. Entra con lo spirito giusto e rivendica un posto da titolare per le prossime partite. Candidato.

IL MIGLIORE – DZEKO 7
Una partita in un mezzo minuto: quando sembra pascolare stanco per il campo e ci si avvicina al triplice fischio, sale in cattedra il fuoriclasse che tira fuori le riserve da chissà dove e per tre volte nello spazio di 38 secondi sfiora il gol, due volte di testa e una di piede. Prima, sul cross di Ünder, costringe Strakosha a volare alla sua destra per respingere, poi raccoglie un suggerimento di Strootman e devia sull'interno della traversa, poi prende il pallone da Nainggolan fuori area e scarica un destro che sarebbe imprendibile ma che finisce a un centimetro dal palo. Così quasi da solo porta la Roma a un passo dal trionfo e sale ancora una volta sul gradino del migliore in campo. Nei precedenti novanta minuti non era mai riuscito a trovare la porta, mai servito però così bene dai compagni.

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