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FOTO - Montati i palchetti lanciacori all'Olimpico: addio multe

Ecco le pedane in acciaio per la sicurezza dei lanciacori, ce ne sono due in Sud. Così niente sanzioni: si potrà stare in piedi per coordinare il tifo già a Roma-Atalanta

Stefano Pettoni e Gianvittorio De Gennaro
10 Agosto 2018 - 06:16

Eccoli. Finalmente. In Curva  sono arrivati i palchetti lanciacori. Pedane d'acciaio dove si potrà stare in piedi, liberamente e spalle al campo, per coordinare il tifo, a partire già dalla prima gara di campionato all'Olimpico, lunedì 27 agosto alle 20.30, contro l'Atalanta. Una lunga attesa, ripagata. I tempi previsti sono stati rispettati: il 9 agosto era stato indicato come termine ultimo per il fissaggio delle strutture. E così è successo. Roma, Coni, Osservatorio Nazionale per le manifestazioni sportive, Gos, Commissione Provinciale di Vigilanza, Questura e Prefettura hanno contribuito ognuno nei propri settori a rendere il palco realtà. In tutto sono quattro: due in Curva Sud, altrettanti in Nord.

L'idea del palchetto nasce in inverno, nel mese di febbraio per la precisione (era in cantiere già da novembre), quando la Roma lo ha presentato ufficialmente al Prefetto (per cercare di evitare la pioggia di multe che continuavano a colpire i tifosi che lanciavano i cori in Curva) incassando l'approvazione del Gruppo Operativo per la Sicurezza. Ci si era poi messo l'Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive a complicare le cose con una circolare firmata dal segretario Massucci, nella quale con motivazioni tecniche e di sicurezza si negava la fattibilità dei palchetti. A quel punto, è stato il direttore generale Mauro Baldissoni a spiegare alla presidente Stradiotto che bloccare l'idea sarebbe stato controproducente, visto che le pedane per garantire la sicurezza dei lanciacori rientrano perfettamente nelle linee guida tracciate dal Protocollo d'intesa firmato la scorsa estate da Lotti, Minniti e le principali istituzioni sportive. La Stradiotto, comprese le ragioni della dirigenza romanista, ha dato l'ok.

Poi si è passati alla fase due: la società ha presentato il progetto al Coni che, a sua volta, lo ha fatto approvare dalla Commissione Provinciale di Vigilanza: l'Olimpico, infatti, è di sua proprietà e qualsiasi modifica da apportare va presentata dall'ente dello sport italiano. Il progetto avrebbe dovuto consegnare all'Olimpico le attese pedane già nel mese di marzo, ma a un certo punto ha subito un brusco rallentamento per questioni esterne che ne hanno rinviato l'inizio dei lavori, alla ricerca di una soluzione che accontentasse tutte le parti. Superato anche questo successivo ostacolo, la strada è stata tutta in discesa. Le nuove pedane in acciaio permetteranno, nei settori dove il tifo è più caldo, che chi coordinerà i cori della tifoseria possa farlo in tutta sicurezza e, soprattutto, senza violare il Regolamento d'uso dello Stadio Olimpico, cioè senza ergersi sulle balaustre.

Niente più multe, quindi. Finalmente. Giustamente.

Coordinare il tifo della Curva Sud è stato compito di ragazzi divenuti autentici simboli della tifoseria romanista fin dagli albori del tifo, un passaggio di consegne di generazione in generazione che per diversi mesi è sembrato vicino ad un radicale cambiamento che ne avrebbe snaturato l'essenza. Invece, a partire dalle 20.30 del prossimo 27 agosto contro l'Atalanta i due palchetti della Sud (rispettivamente uno ai piedi dell'ingresso 18/19, l'altro di quello 20/21) permetteranno ai lanciacori di volgere le spalle al campo, disinteressandosi del calcio giocato per vivere la partita usando gli occhi altrui come specchio, con il solo e unico fine di aiutare la Roma con l'unica arma in possesso della tifoseria: il canto. Questo il desiderio di tanti da decenni a questa parte. Quel canto aggregativo che molto spesso, recentemente, è stato anche censurato ma fortunatamente è difficile da imprigionare nelle fredde sbarre di un altrettanto freddo regolamento. Nei difficili mesi in cui la pioggia di multe caratterizzava le giornate di molti romanisti, ci si augurava la nascita di un ombrello tanto grande da poter proteggere i tifosi della Roma. Così sarà. Finalmente. Un ombrello capiente e ben posizionato, di modo da consentire ai lanciacori di espletare il compito che per primo si arrogò Dante Ghirighini – noto ancor oggi per il suo "Daje Roma daje" – e poi tanti indimenticabili ed indimenticati protagonisti del tifo romanista.

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