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Monchi: "Per Florenzi sono più ottimista rispetto a una settimana fa"

Mirante: "Era il mio sogno poter arrivare in giallorosso, darò il massimo". Santon: "Metterò in campo tutta la mia grinta e la mia voglia di riscatto"

La Redazione
13 Luglio 2018 - 10:50

La Roma presenta due nuovi acquisti della campagna estiva giallorossa. Monchi si è presentato in conferenza stampa, insieme a Mirante e Santon. Il portiere, ex Bologna, ha parlato del suo desiderio di fare bene con la maglia della Roma, mentre Santon ha voluto porre l'accento sulla sua volontà di portare in giallorosso tutta la sua esperienza, maturata fin da giovanissimo con la guida di Josè Mourinho. Mirante ha scelto il numero 83, mentre Santon ha voluto il numero 18.

Monchi

"Buongiorno a tutti. Siamo qui per la presentazione di due giocatori, italiani, che non hanno alcun bisogno di presentazione in realtà. Sono due giocatori che ho voluto molto e da tempo, sia Mirante che Santon".

Cosa può portare Mirante alla Roma?
"Tanto, ha fatto un percorso importante nel campionato italiano. Richiede fiducia, vista la sua qualità. Siamo contenti e convinti di aver fatto una buona scelta.

Cosa può portare Santon alla Roma?
"Come ha detto lui. Io ho sempre un pensiero nella mia testa, che è il modo di lavorare. Un giocatore, per me, non dimentica come giocare. Piuttosto è la persona che, a volte, non riesce a trovare il luogo migliore per esprimere. E deve cambiare luogo in quel caso. Un giocatore con queste presenze, che ha fatto il triplete, saprà dare il suo apporto".

Sabatini ha detto che Alisson andrà al Chelsea per 70 milioni. C'è anche il Liverpool?
"Ho letto, perché sono solito leggere tutti. Battuta: visto che lui l'ha portato, lui sa meglio di tutti dove andrà. sappiamo che informazione che va in giro non sempre è quella vera. non cambia nulla sulla situazione Alisson. Immagino che tutte le squadre che la stampa parla, stanno effettivamente cercando un portiere. lui è forte e non posso dire più di questo. per quello che ha detto Walter, io scherzo, ho tanto rispetto per lui, per quello che ha fatto e per la sua romanità, magari arrivassi un giorno ad avere questo legame con la società".

Capitolo Florenzi: è cambiato qualcosa?
"Vero che i contatti con Lucci sono più frequenti e anche io sono più fiducioso. Ma so che manca qualcosa. E ho sempre detto che non è mai chiusa. Rispetto alla scorsa settimana sono più fiducioso, ma è ancora lunga".

Berardi è una possibilità?
"Noi abbiamo Cengiz, Kluivert, Defrel, Elsha, Perotti, Patrick, Antonucci anche... C'è molto in quel ruolo. Dobbiamo valorizzare quello che abbiamo e parlare meno di quello che potrebbe arrivare. Sempre guardando al mercato e alle opportunità che potrebbe offrire. La Roma deve fare così. Ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo giocatori forti".

Ziyech è in questo momento lontano, la Roma ha mollato la presa? Forse è cambiato qualcosa grazie al ritiro?
"Penso che è lo stesso messaggio che ho dato prima. Coric Cristante, Lorenzo, Strootman, Bryan, Zaniolo, Pastore... Sono più che contento per quello che abbiamo oggi. Penso che valga lo stesso anche per Eusebio. Noi parliamo sempre. In questo momento stiamo bene così". 

Tempo massimo per la cessione di Alisson. Se lo doveste cedere, il primo nome resta Areola?
"La volontà di vendere Alisson dipende dalla Roma, prima di tutto. La Roma valuta sempre quello che arriva e decide prima di tutto per il bene della Roma. Io non voglio parlare di sostituti perché penso ancora che Alisson rimanga qui. Per il momento non voglio pensare altra cosa. Ora lui è in vacanza e lo aspettiamo. Non c'è un tempo massimo. Tutto ha un tempo. Non c'è una data. Ma leggendo la stampa penso che quando esco da qui ho almeno 3-4 chiamate dalla Spagna o dalla Germania".

La situazione di Gerson.
"La società ha molta fiducia in Gerson, al 100%. Ma anche forse abbiamo pensato che per la sua crescita la possibilità di giocare tante partite di fila gli manchi. E qui è difficile ovviamente per la tanta concorrenza che ha. Stiamo lavorando con il ragazzo per trovare la strada più giusta per il suo percorso, ma sempre pensando che è un giocatore forte". 

Santon

Cosa rappresenta la Roma in questa fase della tua carriera.
"Per me rappresenta un motivo di riscatto, di rinascita. Sono qui perché voglio dimostrare a tutti quanto posso dare".

Molto versatile in carriera. Come la giocheresti la partita della vita? Basso a destra?
"Alla Roma ci sono grandi giocatori, come Florenzi e Kolarov. Posso giocare, come in passato, sia a sinistra che a destra. Non ho preferenze. Io devo allenarmi forte, con la voglia di tornare quello che ho fatto vedere in passato. Poi decide il mister chi far giocare e chi no. Sono venuto qui per dare il mio contributo e spero di fare il meglio per la squadra". 

Roma può essere una chiave per tornare a sperare nella maglia azzurra?
"Reputo Mancini un allenatore bravo. merita di stare dove è. Nella mia carriera ho sempre pensato di fare bene nel club. E solo dopo si pensa alla convocazione in Nazionale, che deve essere un premio per come stai giocando con la tua squadra. Se le mie prestazioni saranno all'altezza, penso ci sarà la possibilità di tornare in Nazionale".

Rapporto complicato coi social. Hai sbagliato qualcosa in passato o ti aspetti qualcosa di migliore in futuro?
"Rapporto con i tifosi dell'Inter è una cosa passata. Ci sono state incomprensioni, ma sinceramente ho già dimenticato. Con i tifosi della Roma c'è stato un approccio bello. Ovviamente non so se sono tutti felici o non felici. Ma è stato bello. Sono stato felicissimo ieri per il primo allenamento davanti a tifosi. Mi hanno anche applaudito. Per i tifosi si vede che la Roma è davanti a ogni cosa. Sono felicissimo. Darò tutto me stesso e spero di dimostrarlo sul campo, che è l'unica cosa che conta".

Il tuo rapporto con Spalletti.
"Con Spalletti ho avuto rapporti sempre buoni. Abbiamo sempre parlato con la massima sincerità. Nient'altro. Un allenatore che ha lavorato bene e con cui mi sono trovato bene. Ci sono state delle situazioni che mi hanno portato a questo cambiamento. Ora sono qui e avrò modo di conoscere mister Di Francesco. In questo inizio ritiro sta andando tutto molto bene".

I tuoi problemi al ginocchio potrebbero influenzare il tuo giocare ogni 3 giorni?
"Penso di poter giocare tutte le partite, anche ogni 3 giorni. Come altri, però, ho avuto infortuni e interventi al ginocchio. Quindi devo stare attento. Magari non salti le partite, ma se in una giornata sono previsti due allenamenti puoi decidere di saltare una delle due sedute. Io mi sento bene, se ci dovesse essere il bisogno di giocare 3-4 partite ogni 3-4 giorni non ci sarà nessun problema". 

La Roma ti aveva già cercato prima?
"Sì, c'era già stato qualche contatto quando ero in Inghilterra, e poi quando sono tornato all'Inter. Infine ora, e sono qui. Quindi sì".

Mirante

Cosa rappresenta la Roma in questa fase della tua carriera?
"Un punto di arrivo. Ma anche ambizione e confronto con una realtà importante. Ho fatto il settore giovanile in una squadra importante. Questo è motivo di soddisfazione e di voglia di lavorare, perché devo confrontarmi con una realtà importante. Sta a me dimostrare di valere questa società e questa squadra".

Non sarai titolare. Come cambierà il tuo approccio alla partita?
"Non cambierà nulla, tranne la domenica. Qui ci sono tante partite durante la stagione. nelle grandi squadre ci sono due portieri, forti e pronti. Non deve cambiare il modo in cui lavoro, ma il mio ruolo dovrà condizionarmi in positivo, perché dovrò essere più concentrato, essere sempre pronto. Per me essere qui significa trovare una nuova mentalità, che qui c'è. Questo è il momento giusto per arrivare a Roma per me".

Savorani.
"I miglioramenti dei portieri passati da qui sono sotto gli occhi di tutti. Savorani è un allenatore esigente. Dà molta attenzione alla tecnica, che è alla base del lavoro che facciamo noi portieri. E alisson ne è l'esempio. Poi ha avuto un grande impatto su di me, anche al livello personale. Sta a me mettermi a disposizione, cambiare il mio approccio, anche alla mia età, su alcune cose".

Vari passaggi nei quali eri vicino alla Roma.
"Sì, c'era stata una piccola cosa dopo il fallimento del Parma. Qualche chiacchiera la scorsa estate. La più concreta è stata questa. L'ho colta al volo perché è stata una grande opportunità per me ed è stata la prima cosa che è capitata in questa occasione e non aspettavo altro".

Qualcuno ti ha colpito dei nuovi o dei vecchi?
"Mi ha colpito la mentalità di tutta la squadra. Si va forte. nessuno si risparmia. se parliamo dei singoli i giovani hanno tanta qualità. La Roma ha lavorato bene soprattutto in prospettiva, con dei giovani che hanno grande qualità e talento. Rispetto a quelli della mia generazione questi giovani hanno una marcia in più e sono già pronti per fare bene ed essere competitivi ad alti livelli".

Cosa ti senti di trasmettere agli altri portieri, ma in particolare ?
"Guardando quello che ha fatto l'anno scorso, credo poco e niente (ride, ndr). In me Alisson potrà trovare un compagno di esperienza con cui confrontarsi, con tante partite in Serie A. Posso essere la spalla di cui avrà bisogno, ma non credo ne avrà (ride di nuovo, ndr). Ho 35 anni, ma non è sinonimo di vecchiaia nel mio ruolo. So cosa devo fare qua, e cosa devo fare per la Roma". 

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