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Ecco Zaniolo: dallo svincolo della Fiorentina ai 3 milioni dell’Inter dopo la B

Figlio d'arte - Il padre ha giocato nella serie cadetta con Cosenza e Messina, per lui sette presenze nel 2017

Emerson Palmieri e Zaniolo (Foto Mancini)

Emerson Palmieri e Zaniolo (Foto Mancini)

21 Giugno 2018 - 08:32

La Supercoppa a gennaio, il Torneo di Viareggio a marzo, lo scudetto un paio di settimane fa: l'Inter Primavera 2017-18 è forse la squadra più vincente di sempre nella categoria. E Nicolò Zaniolo, il classe ‘99 che arriverà a Roma quando la trattativa Nainggolan andrà in porto, è il più forte e decisivo di quella squadra. Con tutto che, delle vittorie dell'Inter Primavera, ne ha saltate una paio: la Supercoppa contro la Roma perché aveva preso il quinto cartellino giallo nell'ultima di campionato prima della sosta di Natale, il Viareggio perché coincideva con gli impegni della Nazionale Under 19, nel secondo girone di qualificazione all'Europeo: l'Italia lo ha passato, a luglio il futuro romanista dovrà giocare la fase finale, in Finlandia.

Sul campionato Primavera, in compenso, Zaniolo ha avuto un impatto paragonabile a quello di Nainggolan sulla serie A. Ma non quello crepuscolare dell'ultima stagione, ma del miglior Radja di sempre, quello che con Spalletti andò in doppia cifra di gol. Lo ha fatto anche Zaniolo, quest'anno, con la differenza che lui il campionato l'ha vinto, e da miglior marcatore della squadra, pur essendo un centrocampista (dietro le punte quando Vecchi utilizzava il 4-3-1-2, mezzala sinistra quando preferiva il 5-3-2) e non un attaccante. Quattordici gol per lui, in 28 partite, tra cui quello che ha deciso la semifinale con la Juventus: segnò di testa, su calcio d'angolo, in elevazione, saltando più in alto dei difensori di ruolo, che pure stavano provando a marcarlo, conoscendo la sua abilità nel gioco aereo. Nei 14 gol - quattro in più di Rover, attaccante esterno, Odgaard si è fermato a 7, il costosissimo Colidio, ex Boca Juniors, a 6 - solo due sono arrivati su rigore, il primo il 17 novembre al Tre Fontane, quando sbloccò la gara in cui i giallorossi schierarono Emerson Palmieri, per fargli recuperare il ritmo partita. L'Inter vinse quella partita, 2-1, e con lo stesso risultato pure quella di ritorno, il 31 marzo: Zaniolo segnò di nuovo, sempre sullo 0-0.

I suoi ricordi con la Roma, poi, non cominciano certo quest'anno: la sfidò con le giovanili della Fiorentina, l'ultima volta nelle Final Eight del campionato Allievi. Era il numero 10, ma la Fiorentina pensò bene di non confermarlo per la Primavera: andò a giocare a Chiavari, con l'Entella Primavera, lui che è figlio di Igor, stimato attaccante esterno di serie B, nato a Genova e passato per Sanremese e Spezia, prima di affermarsi definitivamente - 120 presenze e 26 reti - con Cosenza, Ternana, Messina e Salernitana, e poi scendere in C1 col Genoa, retrocesso per illecito. In Liguria pure Zaniolo jr è esploso: era il numero 10 della Primavera che ottenne la storica, inattesa finale di Coppa Italia di categoria, persa il 21 aprile 2017 all'Olimpico contro la Roma. Venne promosso a stagione in corso in prima squadra, 7 presenze in serie B, prima della cessione all'Inter, che per averlo, tra parte fissa e bonus, ha sborsato tre milioni di euro. Ha fatto tutto il precampionato con la prima squadra, poi non ha giocato un minuto: capita, a chi si ritrova Spalletti come allenatore. Al coetaneo Pinamonti, per dire, è andata peggio: doveva essere il futuro dopo Icardi, ha buttato un anno, lasciando i coetanei della Primavera per giocare 13' in A e 45' in Coppa Italia.

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