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Addio a Gaetano Anzalone, il Presidente che portò a Roma Pruzzo e Liedholm

Addio allo storico Presidente della Roma dal 1971 al 1979. Con lui si misero le basi per la grande Roma che nel decennio successivo vinse lo Scudetto

La Redazione
18 Maggio 2018 - 07:42

La Roma e i suoi tifosi piangono Gaetano Anzalone, storico Presidente della Roma dal 12 giugno 1971 al 16 maggio 1979, scomparso nella notte dopo una lunga malattia.

Anzalone a 40 anni divenne il Presidente più giovane della storia della Roma. In occasione di Roma-Milan del 23 maggio 1971 venne avvicinato da Alfio Marchini, fratello del Presidente Alvaro (ai vertici della Roma dal 1968 al 1971), per iniziare a intavolare la trattativa che lo porterà a diventare il numero uno giallorosso. 

La sua visione era sempre stata quella di investire nei giovani e non cambiò la sua idea durante la sua presidenza. La sua linea verde, oltre a far arrivare ben 3 Scudetti Primavera a Roma, aprì la strada a molti giocatori che divennero poi simboli della storia giallorossa: Bruno Conti, Franco Peccenini, Agostino Di Bartolomei, Francesco Rocca e "Sciabola" Spadoni. Ebbe anche il merito di portare la Roma al terzo posto nella stagione 1974-75 e di conquistare il Torneo Anglo-Italiano nel 1972.

Acquistò il centravanti Roberto Pruzzo dal Genoa, portò a Roma Tancredi e sotto la sua stagione arrivò in panchina il "Barone Nils Liedholm". Tutte figure che si riveleranno più che fondamentali nella storia giallorossa.

La sua lungimiranza lo portò a dare il via alle prime e importanti iniziative di marketing: il famoso "Lupetto" di Gratton venne disegnato sotto la sua gestione, raggiunse un'importante sponsorizzazione con la Pouchain, che divenne uno storico sponsor tecnico per le maglie giallorosse e, soprattutto, diede il via ai lavori a Trigoria, casa della Roma.

La sua Roma non riuscì a vincere, anche per gravi infortuni che tarparono le ali agli assi di quel progetto, ma Anzalone consegnerà a Dino Viola un club con molti punti di forza da valorizzare. E il decennio successivo lo confermò. 

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