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Lima: "Roma-Juve? Ne parlo come se dovessi giocarla adesso"

"Non è vero che scappavo dai ritiri. Io ai ritiri non mi presentavo proprio, anticipavo tutti. Ho saltato allenamenti e partite, a volte mi chiamavano tutti, preoccupati"

La Redazione
13 Maggio 2018 - 10:47

Francisco Govinho Lima, ex centrocampista della Roma, è intervenuto in diretta a La Signora in Giallorosso, sulle frequenze di Tele Radio Stereo . Ecco cosa ha detto:

Che ricordi hai del periodo alla Roma?
"Ho passato un bellissimo periodo. Noi la Juventus l'abbiamo battuta 4-1. Ho bei ricordi, le partite contro la Juventus le giocavamo con più grinta. I derby erano bellissimi".

Qual era il tuo ruolo?
"Io giocavo a centrocampo, ma a volte l'allenatore mi chiedeva sacrifici per quella partita. Ci si abitua a fare diverse posizioni, mi ha fatto bene. Io difendevo bene, Capello è stato il miglior allenatore che ho avuto in carriera".

È vero che tiravi le punizioni a Lecce e Zurigo?
"Sì, ma il livello era diverso lì. A Roma c'erano grandi campioni e dovevo avere rispetto. Io non ho mai avuto problemi perché loro erano campioni. A Lecce dovevo fare la differenza. Non ho mai chiesto a Totti di tirare le punizioni, era un campione". Si raccontano tante storie su di te.
"Alcune sono vere. Quando ho iniziato a giocare a calcio, non avevo da mangiare, stavo per strada e prendevo 4 pulmini per tornare a casa. È una cosa vera, che ho fatto e non mi voglio scordare, perché se vuoi giocare a calcio devi soffrire".

La tua sparizione?
"Sì, io sono una persona corretta. Quando ho giocato con la Roma ho saltato allenamenti, a volte una partita. Mi hanno chiamato tutti, succede nel calcio. Io ho sempre detto davanti a tutti la verità: l'ho fatto. Non voglio mai dire le bugie, ho fatto tante cose, come nella partita col Galatasaray, dove ho fatto casino. L'importante è che lavori come devi fare, il mister era contentissimo".

Succedeva spesso in quegli anni di fuggire dal ritiro?
"No, io non andavo proprio in ritiro (ride, ndr), anticipavo tutto".

Ünder?
"Adattarsi è difficile, la lingua turca è complicata. Lui è un bravo giocatore, è giovane, deve imparare tanto, ma una volta imparata la lingua e le modalità italiane diventerà un grande giocatore. La lingua è fondamentale e fa la differenza".

Cosa è per te Roma-Juventus?
"Quando parlo della partita contro la Juventus mi sento come se dovessi giocarla. Di Francesco è stato un bel giocatore, lo ammiro. Sta facendo bene e spero che la Roma vinca, dico 2-1. Voglio mandare un saluto a De Rossi, veniva da piccolo con noi, oggi è un campione e spero che stasera farà una bella partita".

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