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Gandini: "La Var nel calcio è un processo irreversibile"

L'amministratore delegato della Roma ha parlato ai microfoni di Radio DeeJay: "Impensabile che Russia 2018 abbia già la tecnologia ed Euro 2020 non ce l'abbia"

La Redazione
05 Maggio 2018 - 10:39

L'amministratore delegato della Roma Umberto Gandini ha parlato ai microfoni di Radio DeeJay. Queste le sue parole:

Come va?
"Bene, una bella settimana (ride, ndr)".

Come l'avete presa questa eliminazione?
"L'abbiamo presa nel modo giusto. E una competizione sportiva dove il lato economico è importante. Da un lato c'è stato l'evento sportivo dove l'organizzazione era fondamentale. Tutto era partito dagli incidenti della Kop, che hanno aggiunto pressione. Poi si sa che certe tifoserie, quando vengono in Italia, storicamente creano situazioni particolari che vanno gestite in modo accurato. Grande risposta da parte delle istituzioni, ma anche da parte dei tifosi del Liverpool".

Da anni parte dell'Eca, cosa ne pensa dell'utilizzo della Var?
"Principalmente il problema era l'applicazione di questa tecnologia, soprattutto per le nuove direttive date agli arbitri. Alcune federazioni hanno fatto in modo di avere già applicata la tecnologia, altre no, come la Premier che ha lasciato la sperimentazione alle coppe nazionali".

Il problema sarebbe dunque l'impreparazione degli arbitri?
"Sì, ma non esclude il fatto di arrivarci. Questo è un processo irreversibile, la Uefa ci dovrà arrivare per forza. Dovranno essere imposte sperimentazioni anche a federazioni restie. Impensabile che Euro 2020 possa essere senza Var, quando Russia 2018 già ce l'ha".

Dunque la risposta è "implementazione".
"Sì, implementazione su larga scala. In fondo, ad oggi, hai arbitri tedeschi e italiani pronti e abituati a usarla, ma inglesi e spagnoli che non lo sono. Non è fattibile".

Può essere un problema per gli arbitri avere questa Var "sopra la testa"?
"Posso parlare per quanto riguarda noi. Skomina èstato il primo a rendersi conto che avrebbe potuto evitare una figuraccia con la Var. Poi, ad esempio, i giudici di porta hanno perso il loro valore principale dopo l'arrivo della tecnologia gol-no gol. La Uefa ha deciso di tenerli comunque, ma come nel caso del Milan a Londra (per non parlare sempre di noi) hanno fatto errori colossali, o come con il fallo di mano di Alexander-Arnold o con il rigore su Dzeko a Barcellona".

Ora avete incassato quasi 100 milioni. Avete dovuto spesso fare cessioni cruente, ora non avete più giustificazioni. Le cessioni ci saranno solamente per scelte tecniche. 
"Dobbiamo sempre e comunque tenere in linea i nostri conti. Il settlement agreement con la Uefa continua, speriamo ovviamente che si risolva e finisca, ma per ora dobbiamo conviverci. Con gli sponsor e il cammino di quest'ultimo anno si potranno ovviamente fare scelte diverse, tenendo conto dei maggiori introiti". 

E per lo "sbilanciamento di budget"?
"Per quello parliamo di 30 milioni su base annuale, che puoi centrare in modo diverso aumentando i ricavi. Prima si doveva per forza vendere. Ora è solo una scelta tecnica, o una scelta degli stessi giocatori. Certi livelli di stipendi, che esistono in altri paesi, non sono sostenibili dalle squadre italiane".

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