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Monchi: "Ho capito cosa vuol dire essere tifoso della Roma"

Il ds a Roma Tv: "Alisson non ha fatto nessuna parata, in 180 minuti abbiamo meritato la qualificazione, il risultato di Barcellona era ingiusto"

La Redazione
11 Aprile 2018 - 09:59

Il direttore sportivo della Roma Monchi ha risposto ad alcune domande a Roma Tv dopo la splendida serata di ieri, in cui la Roma si è qualificata in semifinale di Champions League ai danni del Barcellona

Quante ore ha dormito?
Circa 4 ore...

Quanti messaggi ha ricevuto?
Più di 300, il telefono spagnolo è ancora spento, quando lo prenderò sarà un problema, ma è bello che molte persone sono felici per te.

Quando hai capito che poteva succedere davvero?
Prima della partita. L'ho giocata nella mia testa, dovevamo fare gol senza prenderlo nel primo tempo, se facevamo il secondo per tempo il terzo arrivava da solo... Stavamo giocando bene e i tifosi con noi. Quando Daniele ha fatto gol ho pensato per la prima volta che poteva succedere. Io penso che la Roma è passata per aver giocato bene in tutti i ruoli, ieri è stata superiore a una squadra che ha grandi giocatori. Alisson non ha fatto nessuna parata. Ieri ho parlato con molte radio spagnole, in 180 minuti la Roma ha meritato la qualificazione, il risultato di Barcellona è ingiusto.

I tifosi?
Ogni volta che mi fermavano a un semaforo, mi aspettavano tutti per fare la foto, ho capito quanto è grande questa società e cosa vuol dire essere tifoso della Roma.

Di Francesco?
Ieri è stata la vittoria di Eusebio Di Francesco, l'ho chiamato per chiedergli dell'allenamento e lui mi diceva che erano pronti e che avrebbe cambiato il modulo, ha messo un po' di fisico alla squadra. Questa è stata una scelta difficile e un rischio, ma era convinto. Questo vuol dire essere un allenatore, ha fatto una scelta che poteva sembrare strana, io lo sapevo da prima della partita, questo è un allenatore forte.

Da domani testa al derby...
No, io già da ieri sera mentre tornavo a casa pensavo a come motivare i giocatori, come preparare la partita. Il percorso della Champions va bene ma non possiamo dimenticare quello in campionato.

I tifosi si sono ritrovati nel nostro capitano...
Qualunque romanista prima della partita avesse fatto il copione del match credo non l'avrebbe fatto così. E' venuto anche meglio.

Cosa ti dava fiducia nella rimonta?
Convinto al 100% direi una bugia perché non è facile rimontare il Barcellona. Dopo la partita avevamo parlato col mister e dicevamo che era troppo pesante come risultato. Quando ero al Siviglia abbiamo giocato un ottavo di finale contro il Betis e perdemmo 0-2 all'andata, dopo la partita Emery era morto e tutti pensavano fossimo usciti. Poi abbiamo cominciato a crederci e qui è stato lo stesso, la squadra ieri è arrivata al campo credendoci tanto. E alla fine abbiamo trovato il premio giusto.

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