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L'uomo in più. Il fenomeno Alisson Becker è senza prezzo

Il vero top player. Non ha subito gol in 17 delle 37 partite giocate. Ha incassato in tutto 31 reti con una media inferiore a una ogni 90 minuti

20 Marzo 2018 - 18:30

Senza prezzo. È la sintesi perfetta per fotografare Alisson. L'ha data con la consueta intelligenza e perspicacia, il mio amico Federico Nisi che, da romanista totale qual è, ha perso la testa, nel senso migliore della cosa, per questo brasiliano del Sud arrivato da Porto Alegre e dall'International. Due punti in comune con un altro fenomeno che parecchi anni fa sbarcò da queste parti dicendoci che avremmo vinto lo scudetto. Lo vincemmo. Quel signore, lo diciamo per i più giovani, si chiama Paulo Roberto Falcao.

Per supportare la sua definizione, il mio amico Federico ha aggiunto che il brasiliano è come la Gioconda, appunto, senza prezzo. Sarà pure un'esagerazione, stiamo sempre parlando di calcio, e gli amanti dell'arte potrebbero anche prenderci per squilibrati, ma questo ragazzone che fa girare la testa a signore, signorine e tifosi giallorossi, in sei mesi ha fatto capire a tutti il suo spessore di campione in un ruolo fondamentale. È un campione, il vero top player di una Roma che dopo due mesi di buio è tornata a vedere e far vedere la luce. Grazie anche ad Alisson perché crediamo di non dire un'eresia sostenendo che nel primo posto nel girone di Champions e nel terzo in campionato, il peso specifico del brasiliano sia al primo nella classifica dei meriti.

Il tutto non è certo generato da una simpatia particolare nei suoi confronti, cosa che peraltro c'è se non altro per i suoi comportamenti visto che nella passata stagione accettò il ruolo di secondo senza dire una parola fuori posto. Ci sono i numeri a certificarlo. In questa stagione ha giocato trentasette delle trentotto partite ufficiali (assente in coppa Italia contro il Torino), rimanendo imbattuto in diciasette partite, poco meno di una volta ogni due gare. Ha incassato ventitrè gol in campionato (appena otto in trasferta) più otto in Champions League, il totale fa trentuno ovvero meno di una rete al passivo ogni novanta minuti. Numeri, peraltro, che non dicono fino in fondo l'incidenza che Alisson fin qui ha avuto.

Purtroppo, se ne sono accorti in molti. Soprattutto all'estero dove i club più importanti, ricchi e prestigiosi del pianeta, hanno messo gli occhi sul brasiliano arrivato da Porto Alegre. Il rischio che questi club si presentino a Trigoria con una valigia piena di soldi, è reale e concreto. Stiamo parlando di Liverpool, Real Madrid, Psg e, pare, si stia interessando anche il Chelsea che non ha trovato l'accordo per il rinnovo di Courtois. Da un punto di vista contrattuale, la Roma potrebbe pure stare tranquilla visto che Alisson è legato al club giallorosso da un contratto per altre tre stagioni. Ma tranquilli davvero non si può stare. Sarebbe il caso di cominciare a parlare con il giocatore non tanto per un prolungamento contrattuale, quanto per un adeguamento economico (ora guadagna meno di due milioni netti a stagione) che potrebbe convincerlo a rimanere. Per ora ci dicono che siamo ai preamboli di una trattativa. Ci permettiamo un consiglio: passiamo alla fase due della trattativa, propedeutica alla fase tre, cioè la firma. Perché Alisson è senza prezzo.

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