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Di Francesco: "Nainggolan quasi sicuramente non ci sarà. Florenzi dall'inizio? Rischioso"

Il tecnico giallorosso ha parlato alla vigilia della trasferta di Benevento: "E' arrivato il momento di Gonalons"

La Redazione
19 Settembre 2017 - 12:03

Dopo la vittoria casalinga contro l'Hellas Verona, la Roma si prepara ad affrontare per la prima volta in Serie A il Benevento. Alla vigilia del match che si disputerà domani alle 18 al "Ciro Vigorito", Eusebio di Francesco ha parlato in conferenza stampa. Queste le parole del tecnico giallorosso:

La partita con il Verona le ha dato delle conferme sulla varietà di soluzioni che ha questa rosa?
"Sicuramente è stata un'ottima gara, in cui si è vista la squadra che ha rimesso in campo quello che facciamo in allenamento. Magari nelle precedenti partite ci sono state alcune difficoltà in più dovute agli avversari, ma anche in quelle avevo visto cose molto interessanti. Magari meno a Bergamo, ma in tutte le gare giocate fin qui ho visto una crescita".

Sei gol subiti nell'ultima gara, zero punti: che partita si aspetta dal Benevento?
"Potrebbe sembrare una squadra allo sfascio, ma io l'ho vista contro la Sampdoria, contro la Sampdoria e contro il Bologna: ha perso sempre immeritatamente. Affrontiamo una squadra molto organizzata, che sa quello che vuole, che ha giocato sempre con il 4-4-2. Forse cambierà qualcosa, ma noi dobbiamo guardare in casa nostra: cercare a tutti i costi di portare a casa il risultato e non sottovalutarli"

E' arrivato il momento di Gonalons? Come sta andando il suo lavoro nel quotidiano?
"Gonalons lo volevo far giocare già a Genova, poi in base alle partite che abbiamo avuto dopo ho scelto altre soluzioni. Credo che sia arrivato il suo momento, perciò domani quasi sicuramente giocherà titolare. E' cresciuto molto anche nei meccanismi che io voglio da un centrocampista centrale, che al di là dell'aspetto tecnico deve dare grandissimo equilibrio alla squadra: in questo lui, anche se viene da un campionato diverso, sono convinto che ci darà una grandissima mano e sarà il giocatore che abbiamo visto a Lione"

Come stanno Schick e Nainggolan?
"Nainggolan quasi sicuramente non ci sarà: adesso deciderò se convocarlo o meno, probabile che resti a Roma, perché spero di recuperarlo per sabato. Ha avuto un problemino tendineo, dietro la gamba, e ha bisogno di sfiammare un po'. Quasi sicuramente non ci sarà. E' inevitabile che ci sia qualche problemino, con i carichi di lavoro che abbiamo e per l'intensità di certe partite. Conto comunque di recuperarlo per la gara con l'Udinese. Schick domenica doveva fare un allenamento di recupero, perché in settimana avevamo caricato tanto, però voi mi chiedete sempre come sta e se può giocare dal primo minuto: è arrivato a Roma con nemmeno cinque allenamenti con la palla e non era assolutamente pronto. Io lo alleno e lo vedo e so le difficoltà che può avere nel mettersi al passo con gli altri. Sicuramente questo piccolo fastidio che dobbiamo valutare, che potrebbe portarlo a saltare le prossime due partite, mi auguro che lo faccia comunque allenare. Si vede che ancora non è brillante, ma per vedere la condizione reale deve giocare"

Florenzi giocherà dall'inizio anche domani o è meglio essere cauti?
"Mi state facendo dire la formazione! Viene da un lungo stop e tante partite ravvicinate potrebbero essere un pericolo. Domani forse meglio a partita in corso. In prospettiva magari si potrebbe vederlo in campo contro l'Udinese, ma domani sarebbe un grande rischio"

Dzeko può giocarle tutte? Magari potrebbe schierare Defrel al suo posto al centro e Ünder ancora titolare?
"In questa partita no: voglio portare avanti un certo discorso, visto che ha trovato confidenza col gol in questa gara sicuramente rigiocherà dall'inizio. Già ho dato 3-4 titolari!"

Nel quarto d'ora contro il Verona Schick ha giocato a destra: tu vuoi utilizzarlo lì?
"L'ho provato in tutti gli allenamenti da centravanti come alternativa a Dzeko, anche per un motivo di condizione, visto che magari è meno dispendioso giocare li invece che da esterno. Avendo Defrel che era più fresco, ho deciso di fare così. A partita in corso c'era la possibilità di farlo vedere, poteva essere importante fare un gol dal punto di vista psicologico. Può partire da quella posizione lì, magari meno largo. Può giocare benissimo con Dzeko e Defrel stesso, nel caso dovessi utilizzarli anche a partita in corso".

In quel caso cambia l'atteggiamento del terzino? 
"Magari anche della mezzala. Io faccio tante valutazioni, non penso solo alla mia idea di gioco, ma voglio anche far rendere al meglio i giocatori a disposizione"

Molti si dimenticano della Roma per lo scudetto. Per arrivare in positivo alla partita contro il Milan prima della sosta, quanto è importante fare un filotto di vittorie?
"Dei molti mi interessa pochissimo a me, penso più al lavoro di campo, è giusto che ognuno esprima la propria opinione, spero di far cambiare a tutti le idee. Mi sembra prematuro fare discorsi dopo tre partite. Domani è importante vincere, bisogna pensare a domani per non staccarsi. Tutti sono caduti sul fatto che dimenticano che con la Sampdoria non abbiamo giocato. Non sappiamo ancora quando si recupererà, ci sono altre priorità"

Allegri ha detto: lo scudetto si vince a 90 punti. D'accordo?
"Al di là dei punti che si fanno, l'importante è vincerlo. Qui si sono fatti 87 punti, un risultato veramente importante, ma al di là dei record di punti, conta ottenere qualcosa. Comunque se non saranno 90, ci si avvicinerà a quella cifra".

Oltre 1500 tifosi giallorossi a Benevento: è tornato l'entusiasmo? Si aspetta cambio di modulo da parte di Baroni?
"La passione ce l'hanno sempre avuta, per la Roma in generale: fa piacere il calore di questa gente. Volevo sottolineare che contro l'Atletico, quando eravamo in difficoltà, ho sentito grande tifo e grande calore da parte della gente che ci ha sostenuto nel momento della difficoltà. Si sente quando hai la gente vicino e mi auguro che possa essere sempre positivo. Non so se il Benevento cambierà sistema di gioco, ma conterà la nostra determinazione e la nostra voglia di portare a casa i tre punti, con aggressività fin dall'inizio"

Si sono dette tante cose su di lei: che è integralista, che non cambia mai modulo... Sta cambiando il suo modo di vedere il calcio da quando è a Roma?
"Secondo me chi lo dice è poco informato, ma è giusto che ognuno possa dire quello che pensa. Io ho rispetto per tutti, ma mi piacerebbe essere definito difranceschiano: faccio in base a quello che vedo. Poi che io non curi la fase difensiva... chi non vede gli allenamenti non sa quello che faccio. Io sono molto attento alla fase difensiva, che non significa lavorare solo con i difensori, perché si tratta di un blocco unico: spesso questa determina anche i gol segnati. Il primo gol contro il Verona lo abbiamo fatto riconquistando palla su una rimessa laterale. Tutte le fasi sono sempre collegate. Chi pensa che io sottovaluti la fase difensiva fa un grandissimo errore".

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