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Roma, Ünder and Ünder again: momento magico per Cengiz, in patria tutti ai suoi piedi

L’Ambasciatore turco: «Allo stadio per lui». Il procuratore, Omer Uzun: «Importante giocare con continuità». Kesapli: «L’esultanza un omaggio da non buttare in politica»

13 Febbraio 2018 - 09:15

      Ancora una volta un day after per Cengiz Ünder. Il gol del Bentegodi non poteva essere soltanto una primavera. E così, ieri mattina la giornata del giovane turco, tra giochi di parole sui giornali e dichiarazioni d'amore più o meno velate è iniziato presto, con le dichiarazioni di mister Di Francesco che l'ha accostato, nelle movenze del tiro, niente meno che a Vincenzo Montella, che come lui «nascondeva il piede, quando tirava». Un paragone scomodo, forse, ma che il turchetto del distretto di Sindirgi avesse un futuro invadente lo avevamo già capito. E scritto. Eppure lui, che fa una vita semplice e riservata, non si scompone affatto. È abituato ai piani alti, a volare, un po' come faceva l'Aeroplanino del terzo scudetto, come ha ricordato anche Alessandro Florenzi, ieri, con una story su Instagram.

   

Complimenti illustri

Sarà che ormai il mondo viaggia là sopra, nelle connessioni dati di tutti, ma su Twitter è arrivato l'omaggio (ma mica è il primo, è il secondo in una settimana) del Ministro dello Sport turco, Osman Askin Bak: «Niente da spiegare», il commento alla foto del saluto che Cengiz ha dedicato dopo i gol al Benevento ai due militari turchi caduti in Siria per un elicottero abbattuto sabato scorso. E non c'è niente da capire, forse, come ci spiega l'esperto giornalista turco Dundar Kesapli, un numero uno sullo sport nazionale in Italia: «È stato un gesto spontaneo, di un ragazzo di vent'anni che ama il suo Paese. Non è un argomento da politicizzare né in un verso né nell'altro». Un gesto molto apprezzato in Turchia, specie in considerazione del fatto che dall'inizio della nuova operazione in Siria (per l'offensiva contro l'enclave curdo-siriana di Afrin), il 20 gennaio scorso, Ankara conta almeno 31 vittime tra i suoi militari. Una nazione dove i calciatori - non solo locali, come nel caso di Adebayor - non sono certo nuovi a esultanze di questo tipo. «Normale essere patriottici», insomma.

  

Il soldato Cengiz

Dev'essere uno che si lega alle cause, comunque, questo Granturco, e non c'è cosa più normale e potenzialmente anche da granromanista. «Daje Roma», ha tweettato Gengo per celebreare la doppietta, con due cuori, uno giallo e uno rosso, ieri. Del resto Di Francesco l'ha esaltato come un possibile leader, viste le responsabilità che si prende in campo: «È questo che voglio», ha detto il tecnico, aggiungendo che è facile lavorare con lui perché «fa ciò che gli si chiede, come un soldato». Aridaje. Disciplina, applicazione, determinazione. Un prototipo, o uno stereotipo, insomma se lo tiene stretto, Eusebio, e lo coccola. Ha partecipato a 4 gol (3 segnati e un assist, quello per Dzeko) della Roma nelle ultime due partite e ha contribuito sicuramente a rassenare il sonno di Di Francesco, visto che il pallottoliere è tornato a "scrollare", grazie al turco. «Gli si deve anche chiedere scusa», ha rilanciato l'allenatore, visto che tra i vari pareri sul rendimento del numero diciassette giallorosso si è anche sentito qualcuno che sosteneva non potesse giocare nemmeno con la Primavera.

  

Ünder-mania

E puntuale, ancora da Twitter, è arrivata un'altra consacrazione che fa sembrare certi commenti oltre che fuori luogo anche lontani migliaia di anni luce. Il cinguettio è partito dall'account ufficiale della Champions League: «Uno da osservare? Cengiz Ünder, che ha appena segnato il terzo gol in due partite con la Roma». E il palcoscenico europeo, tra poco, sarà il prossimo step. Ma con calma, adesso.
Certo non è proprio l'autocontrollo quello che emerge dai media turchi, che hanno celebrato con grande euforia le magie di Gengo, entusiasti delle prestazioni del connazionale: «Tempesta Ünder: Cengiz segna e la Roma torna a vincere all'Olimpico», «La nostra stella turca è il gioiello di Di Francesco», «Ünder-mania».

  

Gulunoglu e Uçan 

Ünder non è però il primo turco con la maglia della Roma. Verrà perdonato chi non si ricorda di Nesat Gulunoglu perché durò pochi mesi nel 1999-2000 (non ha mai giocato nella Roma) prima della rescissione contrattuale. Più attuale è sicuramente Salih Uçan (che condivide il procuratore con il nostro Cengiz), sette presenze in due stagioni tra il 2014 e il 2016. Quattro milioni e 750 mila euro di prestito, più il riscatto a quota 11 milioni: un fallimento che non era annunciato, anche se le premesse erano diverse rispetto a Ünder, visto che in Turchia Uçan al Fenerbahce aveva giocato 26 partite in due stagioni, prima di compiere 20 anni, mentre Cengiz nello stesso lasso temporale, è riuscito addirittura a doppiare il riccioluto centrocampista (62 presenze e 13 gol in campionato, con esperienza anche in Coppa di Turchia e preliminari di Champions). Due ruoli diversi, responsabilità differenti, allenatori diversi. Già, gli allenatori. «La differenza sostanziale nella gestione l'hanno fatta Di Francesco, con Ünder, e Spalletti con Uçan. Il primo ha dato le opportunità al giovane, il secondo non lo vedeva proprio», afferma Dundar Kesapli. «Di Francesco deve continuare così, io sono sicuro che il ragazzo crescerà e potrà diventare uno dei più grandi calciatori turchi della storia e lascerà il segno anche in Italia, nella Roma. Già ha conquistato i suoi compagni, è palese da come lo festeggiano a ogni gol, questo dimostra la mentalità e la disponibilità del ragazzo verso il lavoro e il gruppo». Come dire, Ünder and Ünder again.

  

L'Ambasciatore: «Allo stadio per lui»

«Ho in programma di andare presto allo stadio a vedere la Roma», parola dell'Ambasciatore turco in Italia, Murat Salim Esenli. Che Ünder sia un gioiello per la nazione turca e i suoi connazionali è assodato. Così giovane è già un vero orgoglio: «Sono certo che un giocatore di tale valore sarà una fonte d'orgoglio non solo per la Turchia, ma anche per la Roma. Se continuerà con performance come quelle delle ultime due settimane Cengiz Ünder diventerà un giocatore famoso e rispettato in tutto il continente europeo e anche oltre, probabilmente».
Vivono nella stessa città e hanno anche avuto modo di incontrarsi in questi mesi: «Certamente, è accaduto in occasione delle celebrazioni per la nostra festa nazionale in Ambasciata lo scorso ottobre. È molto motivato ed è totalmente concentrato nel successo della Roma. Voglio ringraziare il suo allenatore, Di Francesco, per avergli dato l'opportunità di essere nell'undici titolare». Chissà se quel giorno, «presto», Eusebio sarà così diplomatico da schierarlo ancora dal primo minuto.

  

L'agente Omer Uzun: «Importante giocare con continuità»

«Bravi Di Francesco e Monchi ad aspettarlo», aveva detto Omer Uzun, agente di Cengiz Ünder, a caldo dopo la partita con il Benevento. Qualche mese di adattamento c'è voluto, ma ora il ragazzo sta ingranando e senza esaltarsi troppo, il suo procuratore ostenta una certa consapevolezza e ambizione. Una questione di fiducia, certo, che ha dato i suoi risultati.

Omer Ozun, dopo le normali difficoltà incontrate all'inizio nel suo percorso in Italia, si aspettava un'esplosione così veloce di Cengiz Ünder?
«Ho sempre creduto in lui, perché lui ha dimostrato anche in passato di aver bisogno di un periodo di adattamento, anche nel suo primo anno all'Istanbul Başakşehir. Credo che un periodo di sei mesi o un anno è del tutto normale».

Quanto è importante giocare con continuità per lui?
«Per ogni giocatore è sempre importante giocare per avere maggiore confidenza e per il morale. Lo è anche per Cengiz».

Terim ha detto al "Romanista" che Cengiz ha la testa giusta per diventare un top player, Di Francesco ha detto che può diventare un leader. E' la mentalità il punto di forza del ragazzo?
«Sì, ha una mentalità forte e grande determinazione».

A gennaio ci sono state alcune voci di mercato relative alla possibilità di un trasferimento di Ünder al Galatasaray. Cosa c'è di vero?
«Niente. Nessuno ha cercato me né il giocatore».

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