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Curva Sud, ancora sanzioni per i lanciacori

Un’altra multa per chi coordina il tifo in piedi sulla balaustra. Mentre i ragazzi puniti per lo striscione pro-De Rossi faranno ricorso

20 Gennaio 2018 - 08:26

Arrivano così, in maniera inaspettata eppure costante, le sanzioni per i tifosi all'Olimpico. Alcune partite sì, altre no. Alcuni settori sì, altri no. Alcune persone sì, altre no. Su come venga operata la selezione, però si possono solo fare supposizioni. L'ultimo caso risale a Roma-Atalanta, ultima partita in casa giocata dalla Roma: è arrivata ieri un'altra multa da 167 euro per un lanciacori della Curva Sud. Per i profani del tifo, con "lanciacori" si intende chi si erge sulle balaustre e spalle al campo dirige i cori del settore più caldo del tifo. Un "mestiere" tanto ingrato (praticamente non si vedono le partite) quanto fondamentale, perché senza queste persone difficilmente migliaia di voci riuscirebbero a coordinarsi per cantare e dare la carica alla squadra.

I "direttori d'orchestra" della Curva Sud per quasi cinquant'anni hanno svolto il loro lavoro senza grandi complicazioni, scrivendo pagine indelebili della storia del tifo calcistico. Da qualche tempo, però, hanno iniziato a ricevere multe. Provvedimenti inappuntabili dal punto di vista del Regolamento d'uso dello Stadio Olimpico, che fa divieto di "arrampicarsi su balaustre, parapetti, divisori ed altre strutture non specificatamente destinate allo stazionamento del pubblico", ma difficilmente comprensibili dal punto di vista del buon senso. Il comportamento sanzionato, infatti, non solo non nuoce a nessuno, ma è necessario per far sì che la Roma possa continuare a godere del tifo della sua gente, di ciò che l'ha sempre caratterizzata. Certo, probabilmente le condizioni di sicurezza non sono il massimo (anche se non risultano incidenti), ma perché non prendere esempio da paesi come la Germania in cui le curve sono dotate di piccole piattaforme per ospitare i lanciacori in tutta sicurezza?

Ogni multa genera proteste perché, delle numerose regole presenti nel Regolamento, solo alcune vengono fatte rispettare, peraltro non costantemente. Ce ne sono alcune che rasentano il ridicolo, come quella che vieta di indossare indumenti dello stesso colore di quelli degli steward: se un giorno la Roma dovesse adottare una terza maglia color giallo evidenziatore, multeranno chi la indossa allo stadio?

Consultando il Regolamento d'uso (basta cercarlo su Google, è sul sito della Roma),ci si può rendere conto di quanti divieti non vengano di fatto applicati. È fra questi anche quello che obbliga a sedersi sul posto assegnato: migliaia di tifosi non lo rispettano (di sicuro la quasi totalità della Curva), ma solo ogni tanto arrivano le multe. Anche in questo caso, la spiegazione certa su come si operi la selezione non c'è. Ci sono stati anche cinque ragazzi multati per uno striscione. No, nessun contenuto violento: diceva "Sangue romano, DDR nostro capitano". Solo che - come tutti gli striscioni della storia della Sud - non era stato "autorizzato dal Gruppo Operativo per la Sicurezza su richiesta della Società Sportiva", come imporrebbe il regolamento. Alcuni non hanno pagato e hanno fatto ricorso: vedremo se riusciranno a ottenere giustizia. Finora hanno incontrato solo la legge.

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