ASCOLTA LA RADIO RADIO  

La Roma che sarà: con quelle fasce un po' così

A sinistra c’era un progetto. Ora non più. Dietro Kolarov doveva crescere Pellegrini, ma andrà via. Emerson e Peres in uscita. E Florenzi non è di ruolo

09 Gennaio 2018 - 08:32

Sono quindici i giocatori convocati almeno una volta nelle partite di campionato che per ruolo sono quelli maggiormente delegati alla difesa della porta. Curiosamente, tra questi non va considerato Florenzi (16 presenze in campionato, di cui 14 da terzino e 2 da esterno alto) che per la Roma rientra sempre "in prestito" alla difesa perché in realtà fa parte dei quadri del centrocampo (a tradire magari l'iniziale idea di Di Francesco, e chissà che presto o tardi non la riproponga). I quindici, che potete osservare nella lista, sono quattro portieri (compreso Romagnoli, una convocazione), cinque difensori esterni (compreso Nura, tre convocazioni) e sei centrali (compreso Ciavattini, una sola convocazione).

Non è compreso invece uno su cui la Roma contava tantissimo e che probabilmente lascerà Trigoria a meno che il suo procuratore non si ravveda e non decida di sedersi a trattare con i dirigenti alle cifre che la Roma ritiene congrue: parliamo di Luca Pellegrini, sfortunato, ma talentuosissimo terzino mancino che è fermo dall'estate per un doppio infortunio ed è in scadenza di contratto (la Roma fece il massimo che le norme le consentivano, tre anni fa, appena compiuti sedici anni, ma poi non ha mai proposto un rinnovo in maniera efficace). Margini per recuperare la situazione ci sarebbero ancora, ma le cifre che hanno cominciato a girare intorno al ragazzo e soprattutto l'ingombrante presenza del suo procuratore, tal Mino Raiola, lasciano credere che se Pellegrini diventerà un giocatore di livello lo farà da un'altra parte e sarà davvero un peccato per la Roma (ma ovviamente lo auguriamo al ragazzo). A parametro zero, non sarà un problema per una società di primo livello investire qualche milione di commissione per il management e almeno uno di stipendio per il giocatore, complicato che a farlo sia la società giallorossa, per un ragazzo che ha fatto crescere e che comunque non ha giocato neppure un minuto in serie A. Lui, per la cronaca, tra meno di un mese dovrebbe essere pronto per tornare in campo.

Sembra franare a questo punto il progetto che intrigava la Roma per la fascia sinistra, su cui Monchi pensava di aver sovrabbondanza: perché visto l'ottimo rendimento di Kolarov (soprattutto della prima parte della stagione) e le offerte ricevute per Emerson Palmieri, l'idea di ottobre era quella di puntare ancora per un anno o due sul serbo e lasciar crescere il ragazzo, vendendo il brasiliano. Ora c'è il rischio che Pellegrini sia perso e che Emerson sia comunque in uscita (c'è chi dice già da gennaio: e i rumors insistono pesantemente in direzione Juventus). Così la Roma un'alternativa a Kolarov dovrà andarla a cercare sul mercato.

A destra c'è poi la questione Peres da risolvere. Il Benfica è interessato ma a quanto pare non (ancora) con gli argomenti giusti. Ma c'è ancora tempo. In caso di uscita del brasiliano, un altro di ruolo andrà preso, in attesa che Karsdorp torni in campo e che Nura dimostri di essere integro in un lasso di tempo significativo. In mezzo potrebbe salutare a gennaio Castan mentre dovrebbero restare i quattro che si solo alternati in campo finora. Da valutare le offerte su Skorupski. Sembra lontana dalla realtà, infine, l'ipotesi di una valutazione riguardo una possibile cessione di Alisson. In ogni caso se ne saprà di più a giugno.

LEGGI ANCHE "LA ROMA CHE SARA': BARELLA MA SOLO VENDENDO"

LEGGI ANCHE "LA ROMA CHE SARA': UNDER PRESSURE E DEFREL..."

© RIPRODUZIONE RISERVATA