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Gerson: "Ho iniziato la stagione con una testa diversa. Vogliamo vincere"

Il centrocampista brasiliano ha aggiunto: "Ora mi sono adattato al calcio europeo. Mi piace giocare sia come esterno alto, sia come centrocampista"

La Redazione
08 Dicembre 2017 - 15:09

A due giorni dalla gara contro il Chievo, Gerson ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le dichiarazioni del centrocampista brasiliano:

"La Roma, a qualsiasi competizione partecipi, lo fa con l'obiettivo di vincere, perché è un grande club, rispettato non solo in Europa, ma in tutto il mondo. L'accesso agli ottavi di finale di Champions League con il primo posto non fa che aumentare la nostra fiducia e la nostra autostima. Adesso dobbiamo continuare a lavorare duro per centrare i nostri obiettivi e realizzare i nostri sogni, perché soltanto attraverso il lavoro si può arrivare ad alzare trofei. Poi vedremo alla fine se ne sarà valsa la pena, ma io sono sicuro di sì, perché questo è un gruppo unito che vuole raggiungere ad ogni costo i suoi obiettivi".

Qual è il segreto della tua rinascita?
"È stata una stagione iniziata bene già dalle ferie, con una testa diversa. So che durante il primo anno non ho fatto quello che si aspettavano tutti: società, dirigenza e tifosi. Ma ho iniziato la nuova stagione con più maturità, sostenuto dalla mia famiglia: mio padre è la persona che mi è più vicina. Ho sempre creduto di potermi adattare al calcio europeo e ora ci sono riuscito. Mi piace giocare sia come esterno alto, sia come centrocampista: al Fluminense ho iniziato a centrocampo, poi sono stato spostato più avanti: mi sono adattato, un giocatore deve mettersi a disposizione della squadra".

La doppietta alla Fiorentina?
"Sono stati gol importanti che mi hanno reso felice. Avevo bisogno di segnare per la fiducia: stavo facendo bene in allenamento, ma un gol mi serviva, quindi sono stato felice di ricambiare il sostegno dei miei compagni: è stato un momento bellissimo".

Contro il Chievo potresti avere un'altra occasione...
"Questo non lo so, ma posso assicurare che mi farò trovare pronto, come del resto chiunque giocherà, che sia io, El Shaarawy o Schick: quello che conta è la squadra".

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