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60 anni fa il disastro aereo in cui persero la vita i "Busby Babes"

Di ritorno da una trasferta a Belgrado, il velivolo su cui viaggiava il Manchester United si schiantò a Monaco di Baviera: persero la vita 23 persone

06 Febbraio 2018 - 14:55

Erano noti a tutti come "Busby Babes", "i bambini di Busby". Perché nel 1958, sotto la guida di Matt Busby, il Manchester United aveva un'età media intorno ai 23 anni. Usciti in semifinale di Coppa dei Campioni nella stagione precedente, i Red Devils nel 1957/58 erano tra i favoriti  per la conquista del trofeo continentale e stavano mantenendo le promesse, dato che il 5 febbraio avevano pareggiato 3-3 contro il Partizan Belgrado e, dopo il 2-1 dell'andata, si erano qualificati per la semifinale. Dopo il match la squadra era ripartita e aveva fatto uno scalo programmato all'aeroporto di Monaco-Riem, in Germania Ovest, per fare rifornimento di carburante. Quell'aereo, però, non è mai decollato.

L'Airspeed Amabassador su cui viaggiava tutta la squadra, lo staff e alcuni giornalisti, complice la neve e il surriscaldamento di uno dei motori, al terzo tentativo di decollo si schiantò sulla recinzione che circondava l'aeroporto, quindi contro una casa. Prese rapidamente fuoco e il lato destro della fusoliera finì all'interno di un capanno dove c'era un camion pieno di carburante che provocò un'esplosione. Persero la vita 23 dei 44 passeggeri presenti a bordo, tra i quali Duncan Edwards, centrocampista ventunenne che già vantava 18 presenze nella nazionale inglese e Thomas "Tommy" Taylor, ventisei anni, all'epoca ritenuto il miglior attaccante di tutto il Regno Unito. Aveva ventuno anni anche Edward Coleman; David Pegg uno in più, e pochi mesi prima aveva fatto il suo esordio con la maglia dei Tre Leoni. Morirono il Segretario del Club Walter Crickmer e il preparatore Tom Curry, oltre ai corrispondenti del Daily Mirror e del Daily Mail e a quattro mebri dell'equipaggio.

Si salvarono invece il tecnico e altri nove giocatori: fra questi, Bobby Charlton, leggenda dello United e capitano della squadra che dieci anni dopo, nel 1968, vincerà la prima Coppa dei Campioni segnando due gol. In panchina sempre lui, Matt Busby, che finalmente riuscirà a coronare il suo sogno e dedicherà quel successo proprio ai "suoi ragazzi". Il 4-1 sul Benfica arriverà in virtù delle giocate di un altro suo pupillo, forse il prediletto in assoluto: l'allora ventiduenne George Best.

Davanti all'Old Trafford c'è un orologio fermo. Segna le 3.04 del pomeriggio. Sotto, il luogo e la data di quando la storia del Manchester United cambiò per sempre: Monaco di Baviera, 6 febbraio 1958.

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