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Mazinga Dzeko, numeri da campione: meglio di Higuain nelle prime 100 in Italia

Numeri alla mano, Fabrizio Pastore analizza la splendida carriera del bomber bosniaco

20 Ottobre 2017 - 10:59

Amazing Dzeko. Suona così quella magia urlata al cielo di Londra e arrivata in cima al mondo. Lassù, dove arriva solo chi ha il coraggio di pensarli certi gesti. Lassù, proprio come il lancio di Fazio, un pallone sospeso in aria per cinquanta metri e in due,tre secondi - un'eternità calcistica - caduto sui piedi di Edin, sulla sua corsa in avanti con lo sguardo in alto, indietro,verso la traiettoria. Per poi coordinarsi con l'eleganza di un cigno e la forza di un leone. Favoloso Dzeko. In senso letterale. «Vola, si tuffa dalle stelle giù in picchiata, se sei il nemico trema, è già finita»,recita la sigla di Mazinga, cartone cult di fine Anni 70. All'epoca il campione bosniaco non era ancora nato, eppure a Stamford Bridge è sembrato davvero arrivare dalle stelle quando ha sferrato quel sinistro al volo a fulminare Courtois. Che se non ha tremato, è perché quella palla nemmeno è riuscito a vederla. Ma subito ha capito che per lui era finita. Il primo piano impietoso lo ha mostrato pietrificato,impotente di fronte alla bellezza. L'espressione di Perotti, arrampicato sulle spalle di Edin sotto il settore dei tifosi romanisti in delirio, ha raccontato più di mille parole. Lo sguardo stupefatto, la mano roteante a sottolineare una volta in più la meraviglia. Un incanto che è proseguito col secondo gol, da centravanti vero, un taglio sul primo palo a "spizzare" di testa un perfetto cross dell'amico Kolarov. Un'intesa nata ai tempi di Manchester, che si è cementata a Roma e ha zittito Londra.

A suggellare una serata magica, quella delle cento presenze in giallorosso, corredate da due reti capolavoro, le ennesime di queste due stagioni e un po', che fanno salire la sua media a 0,59. Numeri spaventosi, da attaccante di razza. Meglio di Higuain, che dopo cento partite in Italia aveva fatto 51 gol. Perché Dzeko è sinonimo di tecnica sopraffina come di potenza fisica e senso del gol. «Non conosce la paura né sa il dolore che cos'è, lotta, cade, si rialza, sempre vincerà». E proprio come Mazinga, è caduto (il primo anno sotto le sue medie stellari), si è rialzato e ha vinto (due classifiche cannonieri in Italia e in Europa e tutti gli scetticismi). E in Italia Edin potrebbe mettere le radici:«È felice alla Roma e questo favorisce il suo rendimento, era un top player al City e lo è anche adesso, vuole vincere in giallorosso, in Italia e in Europa», ha detto il suo agente, Irfan Redzepagic.

A FUOCO CENTO - Oggi è facile parlare dei numeri da bomber di Edin. Segna sempre. Punto. E al contrario di quanto ha sostenuto una certa vulgata, quella che mirava a screditarne le doti anche di fronte ai numeri impietosi, lo fa in occasioni decisive. Dieci reti in dieci partite, due al Chelsea, un'altra ancora in Champions al Qarabag, quella del vantaggio con il Milan, più altre sei in Serie A. Tutte a sbloccare il risultato, tranne due (con il Verona) ad arrotondarlo. Uno score contro le big che parla da solo. In Italia come negli altri campionati. Ha fatto male cinque volte alle milanesi, due a testa a Napoli, Fiorentina e Torino, ha segnato due gol nei derby e uno alla Juventus, nella sua prima partita all'Olimpico. Ma fra le sue vittime illustri figurano anche Manchester United (al quale ha segnato ben sette volte), Tottenham (sei volte), Bayern e Borussia Dortmund (quattro volte a ognuna delle due), Liverpool (tre) e tante altre, grandi o meno. Novanta squadre per l'esattezza, dopo la doppietta al Chelsea, una delle poche contro cui non aveva ancora iscritto il proprio nome nei marcatori. Novanta squadre punite con le sue reti. Novanta, a scacciare le paure di chi ha la fortuna di averlo in rosa. Ovvero la Roma, da due anni e qualche mese. Periodo nel quale è riuscito a far gol a tutti gli avversari in Italia, eccetto il Frosinone. 44 centri in campionato, due anche in Coppa Italia, il resto nelle coppe europee, a comporre un totale di 59 in cento partite, già un'enormità da soli. Ma diventano uno sproposito, se sommati anche agli assist vincenti che ha dispensato ai compagni: 22 soltanto in giallorosso (115 complessivi in carriera). In sostanza,81 gol segnati dalla Roma nelle cento partite disputate da Edin, portano la sua firma. Mazinga Dzeko.

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